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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Grossi Gondi, Felice: L' iscrizione eucaristica del secolo V nella Basilica di S. Lorenzo in Verano
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0113

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L'iscrizione si compone di otto esametri, il che ci permette di
calcolare con sufficiente esattezza le parti mancanti. Le quali, per
l'inizio dei versi, dopo la parte ora scoperta (I), si riducono alla metà
di un piede, salvo per il quarto verso, ove conviene supplire un piede
e mezzo. Alquanto più grandi sono le parti mancanti alla fine dei
versi, e nel 1°, 6°, 7°, 8° si desidera un piede e mezzo.

Ciò, nondimeno, non nuoce al senso generale di tutta la composi-
zione poetica, che si rileva abbastanza chiaramente nei suoi concetti
fondamentali.

1 supplementi finali del 2° e 4° verso sono ovvii. Per gli altri ci
sembrano sicuri :

Verso 1°: Adsp ICE QVI TRANSIS, dove va avvertito che le
lettere TR fanno nesso, appena visibile.

Verso 2°: SACRA PER hauris. Non v'è altro verbo, che co-
minci con le lettere rimaste, che per il senso possa sostituirsi.

Verso 6°: VINV(m)Que videtur. Questo verbo è chiaramente
richiesto dal senso.

Verso 7°: MIRAE pietatis. Il supplemento è suggerito dalla
frase : o magnum pietatis opus, dell'iscrizione di papa Simmaco,
collocata nell'oratorio della SS. Croce, presso la Basilica Vaticana (2),
che per il tempo non è lontana dalla nostra.

Molto probabili sono invece:

Verso 1°: AC [ape, vita; — Verso 2°: atqu]E TVAE NA-
VIS; — Verso 3°: re/7]EGE — TIBI PO[rtum. Quest'ultimo supple-
mento a primo aspetto un po' singolare, ci sembra richiesto dai pen-
sieri antecedenti, che assomigliano la vita terrena del cristiano ad una
nave, che fa viaggio verso il lido del paradiso. La visione quindi di
Dio, cioè il vultum Domini, è il termine o il porto del viaggio, in
cui l'anima trova sicurezza e pace. Tale simbolismo è del tutto con-
ti) La parte finora scoperta misura m. 1.125 X 1,015. Le lettere capitali, alte
0,045, non presentano alcuna particolarità. Vi sono parecchi nessi.

(2) «Nuovo Bull. Crist. », a. 1910, p. 80: O magnum pietatis opus, mora moriua
tunc est. Quando hoc in Ugno mortua vita juit.

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