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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Conferenze di Archeologia Cristiana dell'anno 1921 (1)
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0054

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CONFERENZE DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA
dell'anno 1921 (I).

(Sotto la presidenza di Mons. L. Duchesne)
Adunanza del 2 Gennaio 1921

Il P. Albarelli dei Servi di Maria presentò una sua ipotesi circa la data,
gli autori e la causale della traslazione avvenuta nel secolo III sull'Appia delle
reliquie degli Apostoli Pietro e Paolo.

La nuova ipotesi avrebbe sulle altre già formulate il vantaggio di conciliare
tutti i testi che si riferiscono a quell'oscuro avvenimento e armonizzarlo con altri
fatti e circostanze di quel periodo storico.

Il P. Albarelli ritiene che la traslazione ovvero il furto dei corpi degli Apostoli
sia stata opera del partito scismatico di Ippolito, verso la fine del pontificato di
ZefTirino, primo tra i papi sepolti sullAppia ; che il papa S. Fabiano abbia ripreso
possesso delle preziose reliquie quando Ippolito — deportato con Ponziano in Sar-
degna — si riconciliò con la Chiesa Cattolica, e che il ritorno dei corpi degli Apo-
stoli ai primitivi sepolcri del Vaticano e dell'Ostiense sia stata opera di Papa Cor-
nelio, il quale avrebbe proceduto il 25 di gennaio del 252 alla traslazione di San
Paolo e il 29 giugno dello stesso anno a quella dj S. Pietro.

Secondo il P. Albarelli l'anno 258 indicherebbe la festa commemorativa di
entrambi gli apostoli in catacumbis, la quale non si potè tenere in quell'anno al
Vaticano e sull'Ostiense in seguito al noto editto di Valeriane.

Il prof. O. Marucchi rese conto di una nuova esplorazione da lui fatta nel
sotterraneo scoperto nel passato anno sotto la basilica di S. Sebastiano in vicinanza
dell'antico pozzo. Premesso che quel sotterraneo fu certamente tenuto in vene-
razione per una memoria degli Apostoli Pietro e Paolo, come provano i graffiti ivi
scoperti e come egli dimostrò nell'adunanza del passato mese di maggio, disse che,
essendosi per poco tempo tolta l'acqua da quel luogo, egli aveva constatato che
precisamente in corrispondenza della fascia d'intonaco, ove sono i suddetti graffiti,
vi è un piccolo ripostiglio cavato nel tufo e che uno dei graffiti di quella fascia è
tracciato quasi al suolo; il che fa supporre che chi lo fece abbia voluto indicare
che lì sotto vi era una qualche memoria. Annunziò pure che egli aveva potuto

(1) In questi resoconti, si continuerà a pubblicare come sempre si è fatto
anche quelle comunicazioni che poi furono maggiormente svolte in qualche arti-
colo pubblicato nel Bullettino, onde i lettori abbiano il testo esatto dei verbali
delle nostre adunanze.

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