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DOI Artikel:Marucchi, Orazio: Roma. L'Ipogèo del Viale Manzoni
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0053
In queste camere si osservano tre nicchie a guisa di arcosoli ed
in oguna di queste sono dipinti dei gruppi di dodici figure. Questo
numero duodenario è assai significativo ; ed io mi richiamai a que-
sto numero allorquando alcuni anni fa illustrai un altro ipogèo cri-
stiano scoperto pure presso la via latina, dove posi in relazione
quel numero alle strane teorie degli eretici Valentiniani prendendo
per guida il libro di s. Ireneo contro le eresie (1).
Secondo questo antico scrittore il numero duodenario era pre-
cisamente il numero sacro per gli eretici valentiniani :
« Duodecadem autem erga quam et mysterium passionis labis
fuisse ex qua passione visibilia fabricata esse volunt signantur et
manifestissime positam ubique dicunt ». E poi continua dicendo
che i Valentiniani ricordano nei loro scritti tutte le volte che il nu-
mero dodici era indicato nelle sante scritture e che per loro era
sacro tutto ciò che si riferiva al numero duodenario « et omnia
omnino quaecumque duodecim numerum custodiunt ».
Ora il confronto con il passo di Ireneo e con il ricordato cimitero
rendono assai plausibile 1 opinione che anche nell'ipogèo del viale
Manzoni si debba riconoscere un sepolcreto di gente addetta alla
eresia dei Valentiniani, la quale fu assai diffusa nel secondo e nel
terzo secolo. E così i cimiteri cristiani eretici dei quali abbiamo
fino ad ora qualche indizio in Roma sono quattro; ossia i due
della via latina da me accennati, uno veduto dal Marangoni sulla
via Ardeatina ma non più riconoscibile, e questo tornato in luce
teste presso il viale Manzoni.
Sarebbe pertanto di sommo interesse per l'archeologia cristia-
na il completare lo sterro di questo pregevolissimo monumento;
come pure degli altri : giacche se molto sappiamo intorno ai cimi-
teri cristiani ortodossi appartenenti alla grande Chiesa, quasi nulla
conosciamo intorno ai cimiteri degli antichi eretici, i quali in Roma
specialmente dovettero essere numerosi ed importanti.
O. Marucchi.
(I) v. Nuovo Ball. 1903, p. 301.
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in oguna di queste sono dipinti dei gruppi di dodici figure. Questo
numero duodenario è assai significativo ; ed io mi richiamai a que-
sto numero allorquando alcuni anni fa illustrai un altro ipogèo cri-
stiano scoperto pure presso la via latina, dove posi in relazione
quel numero alle strane teorie degli eretici Valentiniani prendendo
per guida il libro di s. Ireneo contro le eresie (1).
Secondo questo antico scrittore il numero duodenario era pre-
cisamente il numero sacro per gli eretici valentiniani :
« Duodecadem autem erga quam et mysterium passionis labis
fuisse ex qua passione visibilia fabricata esse volunt signantur et
manifestissime positam ubique dicunt ». E poi continua dicendo
che i Valentiniani ricordano nei loro scritti tutte le volte che il nu-
mero dodici era indicato nelle sante scritture e che per loro era
sacro tutto ciò che si riferiva al numero duodenario « et omnia
omnino quaecumque duodecim numerum custodiunt ».
Ora il confronto con il passo di Ireneo e con il ricordato cimitero
rendono assai plausibile 1 opinione che anche nell'ipogèo del viale
Manzoni si debba riconoscere un sepolcreto di gente addetta alla
eresia dei Valentiniani, la quale fu assai diffusa nel secondo e nel
terzo secolo. E così i cimiteri cristiani eretici dei quali abbiamo
fino ad ora qualche indizio in Roma sono quattro; ossia i due
della via latina da me accennati, uno veduto dal Marangoni sulla
via Ardeatina ma non più riconoscibile, e questo tornato in luce
teste presso il viale Manzoni.
Sarebbe pertanto di sommo interesse per l'archeologia cristia-
na il completare lo sterro di questo pregevolissimo monumento;
come pure degli altri : giacche se molto sappiamo intorno ai cimi-
teri cristiani ortodossi appartenenti alla grande Chiesa, quasi nulla
conosciamo intorno ai cimiteri degli antichi eretici, i quali in Roma
specialmente dovettero essere numerosi ed importanti.
O. Marucchi.
(I) v. Nuovo Ball. 1903, p. 301.
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