VIAGGIO A SÙBIACO
corrisponde esattamente colla stazione ad Lamnas Ί
q Lamina s della carta Peutingeriana, come vedem-
mo a suo luogo, e per conseguenza colla moder-
na osteria della Ferrata. Ivi a destra si stacca dal-
la Valeria il diverticolo citato da Frontino, che da
Nerone fu lastricato , e ridotto in via pubblica col
nome di Siiblacense. Continuando per questa via ,
o diverticolo circa tre miglia, secondo Frontino
si trova un secondo diverticolo a sinistra, che è
uno degli sbocchi della strada stessa, che noi ora
facciamo da Ss Giorgio a Subiaco. Per questo di-
verticolo, dopo 2. miglia, che corrispondono alle
XXXVili, di Frontino, si trovano le sorgenti in-
dicate circa duecento passi dentro terra a destra ;
ed eccoci al luogo, del quale si parlava quando as-
serii, che quelle erano le sorgenti dell’acqua Mar-
cia. Secondo Frontino stesso quest’ acqua fu con-
dotta in Roma per opera del Pretore Marco Tizio
l’anno 608 di Roma, nel Consolato di Servio Sul-
picio Galba, e Lucio Aurelio Gotta 5 il suo acque-
dotto faceva un giro di quasi 61 miglia, cioè 60 mi-
glia , e 71 o passi e mezzo $ verso Roma veniva so-
pra archi per 6 miglia, e 47° passi. Circa il li-
vello , a’ tempi di Frontino teneva il quinto luogo ?
quantunque la sua sorgente fosse allo stesso livel-
lo della Claudia, che teneva il secondo 5 circa la
sua quantità ? Frontino stesso nel libro II. dice ,
che erano alia sua sorgente 469° quinarie, cioè
misure, nelle quali l’acqua degli acquedotti si di-
videva. Finalmente sulle sue qualità ecco come Pli-
nio , nel libro XXXI. capo III. della sua Storia
Naturale, si esprime: Claris sima aquai m omnium
in toto orbe frigoris, salubritatisque palma prae-
conio urbis Marcia est, inter rei qua Deiim mu-
nere urbi tributa. J^ocabatur haec quondam Au-
feja r fons autem ipse Piconia. Oritur in ultimis
corrisponde esattamente colla stazione ad Lamnas Ί
q Lamina s della carta Peutingeriana, come vedem-
mo a suo luogo, e per conseguenza colla moder-
na osteria della Ferrata. Ivi a destra si stacca dal-
la Valeria il diverticolo citato da Frontino, che da
Nerone fu lastricato , e ridotto in via pubblica col
nome di Siiblacense. Continuando per questa via ,
o diverticolo circa tre miglia, secondo Frontino
si trova un secondo diverticolo a sinistra, che è
uno degli sbocchi della strada stessa, che noi ora
facciamo da Ss Giorgio a Subiaco. Per questo di-
verticolo, dopo 2. miglia, che corrispondono alle
XXXVili, di Frontino, si trovano le sorgenti in-
dicate circa duecento passi dentro terra a destra ;
ed eccoci al luogo, del quale si parlava quando as-
serii, che quelle erano le sorgenti dell’acqua Mar-
cia. Secondo Frontino stesso quest’ acqua fu con-
dotta in Roma per opera del Pretore Marco Tizio
l’anno 608 di Roma, nel Consolato di Servio Sul-
picio Galba, e Lucio Aurelio Gotta 5 il suo acque-
dotto faceva un giro di quasi 61 miglia, cioè 60 mi-
glia , e 71 o passi e mezzo $ verso Roma veniva so-
pra archi per 6 miglia, e 47° passi. Circa il li-
vello , a’ tempi di Frontino teneva il quinto luogo ?
quantunque la sua sorgente fosse allo stesso livel-
lo della Claudia, che teneva il secondo 5 circa la
sua quantità ? Frontino stesso nel libro II. dice ,
che erano alia sua sorgente 469° quinarie, cioè
misure, nelle quali l’acqua degli acquedotti si di-
videva. Finalmente sulle sue qualità ecco come Pli-
nio , nel libro XXXI. capo III. della sua Storia
Naturale, si esprime: Claris sima aquai m omnium
in toto orbe frigoris, salubritatisque palma prae-
conio urbis Marcia est, inter rei qua Deiim mu-
nere urbi tributa. J^ocabatur haec quondam Au-
feja r fons autem ipse Piconia. Oritur in ultimis