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Nibby, Antonio
Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de'dintorni di Roma (Tomo 3) — [Italien?]: [Verlag nicht ermittelbar], 1837

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https://doi.org/10.11588/diglit.71099#0028
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25

Le case mostrano la costruzione saracinesca del secolo
XIII. Dalla spianata sotto il vecchio palazzo baronale si
gode una veduta magnifica de' monti Lepini verso o-
riente, come pure di tutta la valle degli Ernici, la qua-
le verso occidente vien circoscritta da Paliano, Valmon-
tone, Cave, e Lugnano. Quasi dirimpetto un poco, a de-
stra stendesi sulla falda di un monte l'antica Preneste
dominata dalla sua acropoli, e dalle punte di Caprani-
ca, e Rocca di Cave. E di là l'occhio percorre il mon-
te di s. Maria, Gallicano, s. Pastore, Zagarolo, Tivoli,
Monticelli, e più da vicino s. Silvestro, Monte Compa-
tri, e la Colonna, terre che chiudono questo quadro im-
ponente.
ROCCA ROMANA.
E un monte imboschito con una sommità conica ,
che si scopre da tutta la campagna di Roma, il quale
trovasi fra Bracciano e Monte Rosi, e come il monte La-
ziale pel lago di Albano, è la cima più alta del crate-
re del lago di Bracciano verso settentrione. Come tale
servì specialmente per la triangolazione della carta; im-
perciocché dalla sua sommità scopronsi Falleri, Civita
Castellana, Colle vecchio, Stimigliano Gavignano ec. Mon-
te Rosi è nella stessa linea col Soratte: Monte Tupino
con s. Oreste , m. Pennecchio e monte Gennaro.
Molte montagne più elevate di questa presentano
assai minori difficoltà per salirvi. Un aspro sentiero vi
conduce ombreggiato da altissimi faggi , dal canto che
guarda Monte Rosi: dopo la prima salita incontrasi un
ripiano, dal quale godesi una bella veduta: di là alla
sommità del picco la salita è ancor più difficile. Sulla
sommità veggonsi le rovine di un romitorio. E' natura-
le, che un monte così impraticabile e coperto di selve
 
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