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Andandovi per la strada che diverge a sinistra dalla
osteria di Cavamonte, o Gallicano, che è quella che oggi
più generalmente si tiene, si entra nella valle del rivo
di Zagarolo, influente dell'antico Veresi oggi Acqua Ros-
sa : la falda de'colli a sinistra è vestita di arbusti: i colli
a destra sono nudi, e dirupati a segno che direbbonsi a
prima vista tagliati ad arte. La direzione di questa stra-
da è da oriente ad occidente; ma è tortuosa come quella
che è stretta a destra dall'andamento delle rupi, e a si-
nistra del corso del rivo. Dopo due miglia e mezzo si
arriva ad un ponte moderno, dove si ha una imponente
veduta di Passerano: la torre pentagona che difende l'an-
golo orientale del castello per la sua costruzione richia-
ma a memoria la epoca del secolo XV. in che fu rin-
fiancata. Questo ponte serve a passare il rivo di Zaga-
rolo ; poco più di un quarto di miglio di là da esso si
ascende al casale, o piuttosto castello di Passerano.
Questo sorge sopra un colle oblongo dirupato e mac-
chioso particolarmente verso oriente: da due punti soli
è accessibile, verso settentrione e verso mezzodì. Que-
ste circostanze sono indizio sufficiente a farlo riguardare
come un punto, che non poteva isfuggire agli abitanti
primitivi del Lazio per annidarvisi: a queste si aggiun-
ge che la rupe del recinto interno è tagliata artificial-
mente in modo da servire come terrapieno al muro an-
tico, il quale essendo caduto ha lasciato la rupe a nudo.
Molti massi quadrilateri di tufa lionato impiegati nelle
costruzioni moderne ci fanno conoscere quale fosse la
costruzione delle mura e degli edificj dell' antica Sca-
ptia: un rocchio di colonna di ordine dorico della stessa
pietra che vedesi dinanzi la osteria è prova che vi erano
fabbriche di riguardo, e nel tempo stesso che erano di
antica data. La porta settentrionale è moderna per ciò
che riguarda la parte costrutta: è però nel sito dell'au-
Andandovi per la strada che diverge a sinistra dalla
osteria di Cavamonte, o Gallicano, che è quella che oggi
più generalmente si tiene, si entra nella valle del rivo
di Zagarolo, influente dell'antico Veresi oggi Acqua Ros-
sa : la falda de'colli a sinistra è vestita di arbusti: i colli
a destra sono nudi, e dirupati a segno che direbbonsi a
prima vista tagliati ad arte. La direzione di questa stra-
da è da oriente ad occidente; ma è tortuosa come quella
che è stretta a destra dall'andamento delle rupi, e a si-
nistra del corso del rivo. Dopo due miglia e mezzo si
arriva ad un ponte moderno, dove si ha una imponente
veduta di Passerano: la torre pentagona che difende l'an-
golo orientale del castello per la sua costruzione richia-
ma a memoria la epoca del secolo XV. in che fu rin-
fiancata. Questo ponte serve a passare il rivo di Zaga-
rolo ; poco più di un quarto di miglio di là da esso si
ascende al casale, o piuttosto castello di Passerano.
Questo sorge sopra un colle oblongo dirupato e mac-
chioso particolarmente verso oriente: da due punti soli
è accessibile, verso settentrione e verso mezzodì. Que-
ste circostanze sono indizio sufficiente a farlo riguardare
come un punto, che non poteva isfuggire agli abitanti
primitivi del Lazio per annidarvisi: a queste si aggiun-
ge che la rupe del recinto interno è tagliata artificial-
mente in modo da servire come terrapieno al muro an-
tico, il quale essendo caduto ha lasciato la rupe a nudo.
Molti massi quadrilateri di tufa lionato impiegati nelle
costruzioni moderne ci fanno conoscere quale fosse la
costruzione delle mura e degli edificj dell' antica Sca-
ptia: un rocchio di colonna di ordine dorico della stessa
pietra che vedesi dinanzi la osteria è prova che vi erano
fabbriche di riguardo, e nel tempo stesso che erano di
antica data. La porta settentrionale è moderna per ciò
che riguarda la parte costrutta: è però nel sito dell'au-