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di Roma 393 seguirono i consoli C. Sulpicio Petico, e
C. Licinio Calvo.
Narra Livio lib. VII. c. IX, che questi avendo con-
dotto l'esercito contra gli Ernici e non avendo incon-
trato i nemici in campagna presero d'assalto Ferentino
loro città, donde tornando verso Roma i Tiburtini chiu-
sero loro le porte, offesa che mosse i Romani a dichia-
rare definitivamente la guerra ai Tiburtini, nella quale
sette anni dopo s'impadronirono di Empulum e di Sas-
sola città de'Tiburtini , che appunto dominavano que-
sta strada fra Siciliano e Tibur, e delle quali si è par-
lato a suo luogo. Come antica è la strada da Tivoli a
Siciliano, e da Siciliano per l'Arcinazzo ed Anticoli ad
Anagui e Ferentino, così pure antichissima è la città
dalle cui rovine è sorta la Terra moderna. Ed in pri-
mo luogo il nome Siciliano ricorda l'antica gente dei
Siculi, che occupò questa parte d'Italia, e particolarmen-
te Tivoli, come ne apprende Dionisio , il quale lib. I.
c. XVI. dice che questi edificarono parecchie città e fra
queste quelle ancora abitate a'suoi dì di Antemne, Tel-
lene , Ficulea , e Tibur , dove ancora in quei tempi
una parte della città avea nome di Sicelion , ( cioè
Siculio, o Siculeto ); quindi può dirsi che ancor que-
sta nel nome ricordasse quel popolo antico: e di quel-
lo si fece ne'tempi bassi Sicilianum, travolto in Cicilia-
num, come di Sicilia si fece Cicilia dai nostri storici
del trecento. In secondo luogo chiare sono le vestigia
di questa Terra de'Siculi; imperciocché a mezza salita
incontransi a destra mura di poligoni polite nella fac-
cia esterna, di quella specie che si attribuisce ai Pela-
sgi, ed al disopra di queste presso la Terra moderna ,
dove è una casa diruta verso oriente vedesi un pezzo
di muro di poligoni ancora più grossi, lasciati rozzi nella
parte esterna, indizio di maggiore antichità e che pos-
di Roma 393 seguirono i consoli C. Sulpicio Petico, e
C. Licinio Calvo.
Narra Livio lib. VII. c. IX, che questi avendo con-
dotto l'esercito contra gli Ernici e non avendo incon-
trato i nemici in campagna presero d'assalto Ferentino
loro città, donde tornando verso Roma i Tiburtini chiu-
sero loro le porte, offesa che mosse i Romani a dichia-
rare definitivamente la guerra ai Tiburtini, nella quale
sette anni dopo s'impadronirono di Empulum e di Sas-
sola città de'Tiburtini , che appunto dominavano que-
sta strada fra Siciliano e Tibur, e delle quali si è par-
lato a suo luogo. Come antica è la strada da Tivoli a
Siciliano, e da Siciliano per l'Arcinazzo ed Anticoli ad
Anagui e Ferentino, così pure antichissima è la città
dalle cui rovine è sorta la Terra moderna. Ed in pri-
mo luogo il nome Siciliano ricorda l'antica gente dei
Siculi, che occupò questa parte d'Italia, e particolarmen-
te Tivoli, come ne apprende Dionisio , il quale lib. I.
c. XVI. dice che questi edificarono parecchie città e fra
queste quelle ancora abitate a'suoi dì di Antemne, Tel-
lene , Ficulea , e Tibur , dove ancora in quei tempi
una parte della città avea nome di Sicelion , ( cioè
Siculio, o Siculeto ); quindi può dirsi che ancor que-
sta nel nome ricordasse quel popolo antico: e di quel-
lo si fece ne'tempi bassi Sicilianum, travolto in Cicilia-
num, come di Sicilia si fece Cicilia dai nostri storici
del trecento. In secondo luogo chiare sono le vestigia
di questa Terra de'Siculi; imperciocché a mezza salita
incontransi a destra mura di poligoni polite nella fac-
cia esterna, di quella specie che si attribuisce ai Pela-
sgi, ed al disopra di queste presso la Terra moderna ,
dove è una casa diruta verso oriente vedesi un pezzo
di muro di poligoni ancora più grossi, lasciati rozzi nella
parte esterna, indizio di maggiore antichità e che pos-