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Nibby, Antonio
Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de'dintorni di Roma (Tomo 3) — [Italien?]: [Verlag nicht ermittelbar], 1837

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https://doi.org/10.11588/diglit.71099#0199
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al servizio del tempio , ed all'oracolo ivi stabilito. Il
tempio propriamente detto era quadrilungo e perittero,
e di esso rimangono le traccie in quel tumulo qua-
drilungo coperto da giardini ed ortaglie, che è sulla
sommità delle rovine. Le colonne di esso erano di tra-
vertino, scanalate, e di bellissimo ordine ionico; ed una
di esse è rimasta sulle rovine fino all'anno 1812, allor-
ché crollò e gli avanzi ne furono dispersi.
Colla erezione di questo edificio immenso si venne
ad intercettare la via antica, onde i quatuorviri Lucio
Ottavio Vitulo, e Caio Rustio Flavo per sentenza del
senato, affine di mantenerne il transito costruirono una
volta gigantesca, della quale rimane ancora una parte.
Questo fatto ci viene attestato dalla lapide seguente tra-
sportata sul principio di questo secolo in Roma nel mu-
seo vaticano:
L . OCTAVIVS.L.F.VITVLVS
C . RVSTIVS . C .F . FLAVOS . ITER
IIII . VIR . D . S . S
VIAM.INTEGENDAM
CVRA VE R
La lapide è di travertino, ed i caratteri sono con-
temporanei della fabbrica. Questa via coperta venne il-
luminata da abbaini quadrilunghi, che furono aperti in
mezzo alla volta, alternativamente disposti nella lun-
ghezza e nella larghezza, due de' quali rimangono an-
cora, e del terzo si vede la traccia. Nella rovina del
tempio superiore questi abbaini rimasero ostrutti, e per-
ciò la strada coperta ebbe il nome di Porta Oscura, e
eosì chiamavasi fin dal secolo X; imperciocché nella bol-
la menzionata più volte di Benedetto VII. riportata dal
Marini, e pertinente all'anno 978 leggesi ricordata una
chiesa di s. Maria Portas Scurae : e la strada che vi
menava: ab uno latore silice publica, quae aseendit
 
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