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Cabrai, ec. non potendo ravvisare nel tempio rotondo
quello della Sibilla, vollero confermarlo in questo. Ma
contea tale opinione ritornano le ragioni addotte di so-
pra, dove trattando del tempio rotondo furono mostrati i
motivi che da questo punto della cittadella allontanano
il tempio della Sibilla. Io credo pertanto, che non esi-
stano argomenti per ravvisare in questo tempio quello di
Drusilla, o della Sibilla; ma considerando dagli avanzi
esistenti la sua antichità, che rimonta al VII. secolo di
Roma, e che per conseguenza è di quasi due secoli an-
teriore al culto efimero di Drusilla , la sua situazione
nell'acropoli antica tiburte, e non lungi dalla catarratta
antica, la sua prossimità al tempio di Ercole Sassano,
cioè al tempio consacrato al nume principale di Tibur,
pormi potere riguardarlo, come eretto ad onore dell'eroe
fondatore della città, a Tiburto cioè, o Tiburno, come
Orazio, Stazio, e Svetonio nella vita di Orazio lo appel-
lano, il quale per testimonianza di questi medesimi poeti
ebbe in Tibur presso l'antica catarratta, nell'acropoli, un
tempio con luco, o bosco sacro.
La catastrofe avvenuta il dì 16 novembre 1826 in
Tivoli fece nell'abbassamento delle acque del fiume sco-
prire gli avanzi di un ponte antico presso la estremità
orientale della città, costrutto di opera incerta, che fu
tosto designato col nome di ponte valerlo, per la ragione,
che si credette dapprincipio , che unico fosse questo
ponte in Tibur antico e per conseguenza, che per esso
di necessità passava la via valeria. I lavori però intrapre-
si sotto la direzione dell'architetto Folchi per deviare il
corso del fiume ne hanno fatto conoscere un'altro l'anno
1832 presso l'imbocco del canale della stipa, e questo
ancor più conservato, e più in direzione dell'andamento
della via valeria, onde sembra doversi piuttosto a questo
che all'altro dare tal nome. Del primo non rimangono
Cabrai, ec. non potendo ravvisare nel tempio rotondo
quello della Sibilla, vollero confermarlo in questo. Ma
contea tale opinione ritornano le ragioni addotte di so-
pra, dove trattando del tempio rotondo furono mostrati i
motivi che da questo punto della cittadella allontanano
il tempio della Sibilla. Io credo pertanto, che non esi-
stano argomenti per ravvisare in questo tempio quello di
Drusilla, o della Sibilla; ma considerando dagli avanzi
esistenti la sua antichità, che rimonta al VII. secolo di
Roma, e che per conseguenza è di quasi due secoli an-
teriore al culto efimero di Drusilla , la sua situazione
nell'acropoli antica tiburte, e non lungi dalla catarratta
antica, la sua prossimità al tempio di Ercole Sassano,
cioè al tempio consacrato al nume principale di Tibur,
pormi potere riguardarlo, come eretto ad onore dell'eroe
fondatore della città, a Tiburto cioè, o Tiburno, come
Orazio, Stazio, e Svetonio nella vita di Orazio lo appel-
lano, il quale per testimonianza di questi medesimi poeti
ebbe in Tibur presso l'antica catarratta, nell'acropoli, un
tempio con luco, o bosco sacro.
La catastrofe avvenuta il dì 16 novembre 1826 in
Tivoli fece nell'abbassamento delle acque del fiume sco-
prire gli avanzi di un ponte antico presso la estremità
orientale della città, costrutto di opera incerta, che fu
tosto designato col nome di ponte valerlo, per la ragione,
che si credette dapprincipio , che unico fosse questo
ponte in Tibur antico e per conseguenza, che per esso
di necessità passava la via valeria. I lavori però intrapre-
si sotto la direzione dell'architetto Folchi per deviare il
corso del fiume ne hanno fatto conoscere un'altro l'anno
1832 presso l'imbocco del canale della stipa, e questo
ancor più conservato, e più in direzione dell'andamento
della via valeria, onde sembra doversi piuttosto a questo
che all'altro dare tal nome. Del primo non rimangono