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questa torce a sinistra per chi va da Roma alla Isola
e scende per un mezzo miglio fino alla mola : a sini-
stra è dominata da rupi pittoresche , a destra è una
specie di baratro, sotto il quale scorre il fosso della
Isola. Alla mola vedesi un cunicolo, 0 speco dell'altez-
za capace di un uomo, ma va poco indentro. Ivi il pre-
cipizio diviene ancora più terribile, e poco dopo in-
contrasi la catarratta, della quale feci menzione di sopra:
il sito è uno de' più pittoreschi , e non dubito, che
abbia servito nella occasione ai Veienti per luogo di ul-
timo supplizio, come a Roma la rupe Tarpea. Passando
sopra questa catarratta si comincia di nuovo a salire ,
onde raggiungere la città antica. Questa strada, o sen-
tiero ha circa 6 piedi di larghezza, è tagliata nella rupe,
e parmi chiaro che fosse una delle strade antiche della
città, ed ivi credo con sir William Geli che fosse una
delle porte, la quale io distinguerò per la sua situazio-
ne col nome di porta occidentale, ovvero de'Sette Pagi
poiché la strada che per essa usciva va a raggiungere
la catena de'colli gianicolensi e vaticani dove que'sette
castelli esistevano.
Facendo punto in questo luogo, credo opportuno
indicare il sito delle varie porte di Veii come l'anda-
mento del terreno dimostra, e seguendo le traccie del
recinto antico. Dopo la porta de' Sette Pagi prendendo
la direzione verso oriente, e seguendo il ciglio delle
frastagliature del ripiano, sul quale era la città, trovansi
vestigia a fior di terra delle mura della città, costrutte,
come indicessi di sopra. Ivi il ciglio rientra in modo
che forma un seno nel quale rimangono traccie appa-
renti delle mura. Questo seno scende Verso il fosso
dalla Isola, e verso l'accesso della cittadella, quindi io
della cittadella e formassero una specie di cammino co^
questa torce a sinistra per chi va da Roma alla Isola
e scende per un mezzo miglio fino alla mola : a sini-
stra è dominata da rupi pittoresche , a destra è una
specie di baratro, sotto il quale scorre il fosso della
Isola. Alla mola vedesi un cunicolo, 0 speco dell'altez-
za capace di un uomo, ma va poco indentro. Ivi il pre-
cipizio diviene ancora più terribile, e poco dopo in-
contrasi la catarratta, della quale feci menzione di sopra:
il sito è uno de' più pittoreschi , e non dubito, che
abbia servito nella occasione ai Veienti per luogo di ul-
timo supplizio, come a Roma la rupe Tarpea. Passando
sopra questa catarratta si comincia di nuovo a salire ,
onde raggiungere la città antica. Questa strada, o sen-
tiero ha circa 6 piedi di larghezza, è tagliata nella rupe,
e parmi chiaro che fosse una delle strade antiche della
città, ed ivi credo con sir William Geli che fosse una
delle porte, la quale io distinguerò per la sua situazio-
ne col nome di porta occidentale, ovvero de'Sette Pagi
poiché la strada che per essa usciva va a raggiungere
la catena de'colli gianicolensi e vaticani dove que'sette
castelli esistevano.
Facendo punto in questo luogo, credo opportuno
indicare il sito delle varie porte di Veii come l'anda-
mento del terreno dimostra, e seguendo le traccie del
recinto antico. Dopo la porta de' Sette Pagi prendendo
la direzione verso oriente, e seguendo il ciglio delle
frastagliature del ripiano, sul quale era la città, trovansi
vestigia a fior di terra delle mura della città, costrutte,
come indicessi di sopra. Ivi il ciglio rientra in modo
che forma un seno nel quale rimangono traccie appa-
renti delle mura. Questo seno scende Verso il fosso
dalla Isola, e verso l'accesso della cittadella, quindi io
della cittadella e formassero una specie di cammino co^