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torni e sconfitti, non già da Carlo Magno, ma da Gio-
vanni VIII e dalle genti di Carlo il Calvo. Su tale in-
cursione abbiamo due lettere scritte da quel papa all'
imperadore ai 10, ed ai 13 di febbraio dell'anno 877 e
riportate dal Labbé Concil. T. IX. Tale vittoria è il
soggetto delle pitture che adornano le lunette dell* in-
gresso di questa chiesa fatte l'anno 1670. La origine
primitiva poi di questo monastero si fà risalire fino al
secolo VI. quando s. Benedetto ritirossi nelle caverne
de'sottoposti dirupi. Del monastero si fa menzione nel-
la bolla di Gregorio VII. dell' anno 1074. ricordata
di sopra, e da essa apparisce che allora dipendeva da
quello di s. Paolo fuori delle mura. Questo sembra che
l'anno 1192 fosse abbandonato, giacché Cencio Came-
rario nomina la chiesa soltanto, e questa come quella
che pagava censo alla Chiesa Romana: Muratori Antiq.
Medii Aevi T. V. p. 851. I pp. riformati vi sono stati
posti nel secolo XVII. Vedendosi ivi dappresso colon-
nette di granito, e di bardiglio: e nella costruzione de'
muri massi quadrilateri di travertino, credo che questo
luogo fosse occupato da qualche fabbrica antica, e forse
da un tempio.
Traversando il giardino del convento si discende
per gradini tagliati nella rupe alle grotte scavate nelle
petrificazioni dell'Aniene: esse meritano di essere visi-
tate, ed una se ne mostra, dove s. Benedetto si ritirò,
la cui volta è sorretta da una colonna naturale. Dopo
aver visitato le grotte si continua a discendere per os-
servare gli spechi degli acquedotti tagliati pure nel sas-
so; quello nel quale si può penetrare e che si percor-
re per lungo tratto è rivestito di opera signina od astraco
fino alla imposta della volta, cioè un poco più di quello
fin dove 1' acqua salì , come si ricava dal deposito ,
o tartaro lasciato dall'acqua medesima; esso è alto circa
torni e sconfitti, non già da Carlo Magno, ma da Gio-
vanni VIII e dalle genti di Carlo il Calvo. Su tale in-
cursione abbiamo due lettere scritte da quel papa all'
imperadore ai 10, ed ai 13 di febbraio dell'anno 877 e
riportate dal Labbé Concil. T. IX. Tale vittoria è il
soggetto delle pitture che adornano le lunette dell* in-
gresso di questa chiesa fatte l'anno 1670. La origine
primitiva poi di questo monastero si fà risalire fino al
secolo VI. quando s. Benedetto ritirossi nelle caverne
de'sottoposti dirupi. Del monastero si fa menzione nel-
la bolla di Gregorio VII. dell' anno 1074. ricordata
di sopra, e da essa apparisce che allora dipendeva da
quello di s. Paolo fuori delle mura. Questo sembra che
l'anno 1192 fosse abbandonato, giacché Cencio Came-
rario nomina la chiesa soltanto, e questa come quella
che pagava censo alla Chiesa Romana: Muratori Antiq.
Medii Aevi T. V. p. 851. I pp. riformati vi sono stati
posti nel secolo XVII. Vedendosi ivi dappresso colon-
nette di granito, e di bardiglio: e nella costruzione de'
muri massi quadrilateri di travertino, credo che questo
luogo fosse occupato da qualche fabbrica antica, e forse
da un tempio.
Traversando il giardino del convento si discende
per gradini tagliati nella rupe alle grotte scavate nelle
petrificazioni dell'Aniene: esse meritano di essere visi-
tate, ed una se ne mostra, dove s. Benedetto si ritirò,
la cui volta è sorretta da una colonna naturale. Dopo
aver visitato le grotte si continua a discendere per os-
servare gli spechi degli acquedotti tagliati pure nel sas-
so; quello nel quale si può penetrare e che si percor-
re per lungo tratto è rivestito di opera signina od astraco
fino alla imposta della volta, cioè un poco più di quello
fin dove 1' acqua salì , come si ricava dal deposito ,
o tartaro lasciato dall'acqua medesima; esso è alto circa