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Di là da Malafede la via sale le ultime lacinie del
dorso di Decimo : nel varcare la prima di queste fim-
brie si vede un bell' avanzo dell' antico pavimento: e
quindi si scende ad un ponticello che conserva 1' arco
antico di opera laterizia, come pure il pavimento. Var-
cata la seconda lacinia scende ad un ponte antico detto
della Rifolta, costrutto, come quello di Nona sulla Pre-
nestina , principalmente a fine di mantenere in piano
la strada. Il lato orientale di esso è il più visibile e con-
servato , e rimane ancora in quella parte il pavimento
antico: esso è rafforzato da dodici contrafforti, frai quali
aprivansi undici archi, e di questi, dieci si tracciano an-
cora , quantunque oggi siano pressoché intieramente
ostruiti meno uno sotto il quale scorre un rigagnolo di
acqua che anticamente era stata condottata in Ostia. Il
materiale di questa opera è il tufa litoide tagliato in
grandi massi tetraedri : lo stile della costruzione essen-
do analogo ad altre opere romane del V. secolo mi por-
ta a credere questo ponte o sostruzione un lavoro non
posteriore al sesto secolo di Roma.
Oltrepassato il ponte la via torna a salire e con-
serva a destra le vestigia del margine: sul ripiano, noto
col nome di monti di s. Paolo si gode una estesa ve-
dota di Ostia da un lato e di Roma dall'altro. Ivi nella
tenuta di Dragoncello spettante ai monaci di s. Paolo
furono scoperti nel 1797 molti sepolcri cinti da aree :
tre sarcofagi di marmo bianco, una statua togata priva
di testa di scultura mediocre, una testa di amazzone,
una statuetta di Bacco, due statue sepolcrali frammentate,
rocchi di colonne di breccia corallina e di marmo nu-
midico, un bassorilievo rappresentante sei fasci consolari,
teste di qualche pregio, ed un pavimento a scudetti trian-
golari, rettangolari , ed esagoni. Vi si rinvennero pure
quattordici lapidi che furono poste nel chiostro di s. Pao-
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Di là da Malafede la via sale le ultime lacinie del
dorso di Decimo : nel varcare la prima di queste fim-
brie si vede un bell' avanzo dell' antico pavimento: e
quindi si scende ad un ponticello che conserva 1' arco
antico di opera laterizia, come pure il pavimento. Var-
cata la seconda lacinia scende ad un ponte antico detto
della Rifolta, costrutto, come quello di Nona sulla Pre-
nestina , principalmente a fine di mantenere in piano
la strada. Il lato orientale di esso è il più visibile e con-
servato , e rimane ancora in quella parte il pavimento
antico: esso è rafforzato da dodici contrafforti, frai quali
aprivansi undici archi, e di questi, dieci si tracciano an-
cora , quantunque oggi siano pressoché intieramente
ostruiti meno uno sotto il quale scorre un rigagnolo di
acqua che anticamente era stata condottata in Ostia. Il
materiale di questa opera è il tufa litoide tagliato in
grandi massi tetraedri : lo stile della costruzione essen-
do analogo ad altre opere romane del V. secolo mi por-
ta a credere questo ponte o sostruzione un lavoro non
posteriore al sesto secolo di Roma.
Oltrepassato il ponte la via torna a salire e con-
serva a destra le vestigia del margine: sul ripiano, noto
col nome di monti di s. Paolo si gode una estesa ve-
dota di Ostia da un lato e di Roma dall'altro. Ivi nella
tenuta di Dragoncello spettante ai monaci di s. Paolo
furono scoperti nel 1797 molti sepolcri cinti da aree :
tre sarcofagi di marmo bianco, una statua togata priva
di testa di scultura mediocre, una testa di amazzone,
una statuetta di Bacco, due statue sepolcrali frammentate,
rocchi di colonne di breccia corallina e di marmo nu-
midico, un bassorilievo rappresentante sei fasci consolari,
teste di qualche pregio, ed un pavimento a scudetti trian-
golari, rettangolari , ed esagoni. Vi si rinvennero pure
quattordici lapidi che furono poste nel chiostro di s. Pao-
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