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entra nella valle del Canopo, die è una delle parti più
conservate e riconoscibili della villa. Si è notato in prin-
cipio essere il Canopo una delle parti di questa villa
menzionate da Sparziano. Donde ne traesse Adriano la
idea ce lo mostra Strabene il quale afferma essere Ca-
nopo una città 420 stadj, o 15 miglia distante da Ales-
sandria per la via di terra: ad essa pure si andava per
un canale, e questa via specialmente tenevasi da colo-
ro che andavano a quella città in occasione della gran
festa di Serapide, divinità che avea in Canopo un tem-
pio di gran celebrità con oracolo. In tale occasione uo-
mini e donne in barche vi correvano in fòlla, cantan-
do, e danzando , e perciò lungo il canale erano edifi-
cati alberghi da tutte le parti, dove la turba tripudiava.
Adriano essendo stato presente a questa festa, mentre
era in Egitto, volle costruire nella sua villa un canale,
e un sacrario che portando il nome della città egizia
gli conservasse la memoria di quelle feste. Che il Ca-
nopo della villa Adriana debbasi riconoscere nell' edi-
ficio che ne porta il nome fino dai tempi di Ligorio è
certo e per la natura del sito, e per le moltiplici sco-
perte di statue appartenenti al culto egizio, e special-
mente per quelle che oggi adornano la stanza del Ca-
nopo nel museo Capitolino, le quali furono trovate pri-
ma di giungere al nicehione che è in fondo al canale,
circa l'anno 1744, come ricavasi da Ficoroni testimonio
contemporaneo. Dai bolli di mattoni riportati da Ligo-
rio, trovati fra i ruderi di questa parte, mentre si trae
un nuovo argomento per la situazione del Canopo si
stabilisce, che non fu eretto prima dell'anno 134 della
era volgare, cioè nel consolato di Serviano per la terza
volta e di Varo: essi in due linee portano:
(1) SERVIANO III ET VARO COS. (2) OPVS DO-
LEAR.T. AELIVS DIONYSIVS . DELIC . CANOPI.
entra nella valle del Canopo, die è una delle parti più
conservate e riconoscibili della villa. Si è notato in prin-
cipio essere il Canopo una delle parti di questa villa
menzionate da Sparziano. Donde ne traesse Adriano la
idea ce lo mostra Strabene il quale afferma essere Ca-
nopo una città 420 stadj, o 15 miglia distante da Ales-
sandria per la via di terra: ad essa pure si andava per
un canale, e questa via specialmente tenevasi da colo-
ro che andavano a quella città in occasione della gran
festa di Serapide, divinità che avea in Canopo un tem-
pio di gran celebrità con oracolo. In tale occasione uo-
mini e donne in barche vi correvano in fòlla, cantan-
do, e danzando , e perciò lungo il canale erano edifi-
cati alberghi da tutte le parti, dove la turba tripudiava.
Adriano essendo stato presente a questa festa, mentre
era in Egitto, volle costruire nella sua villa un canale,
e un sacrario che portando il nome della città egizia
gli conservasse la memoria di quelle feste. Che il Ca-
nopo della villa Adriana debbasi riconoscere nell' edi-
ficio che ne porta il nome fino dai tempi di Ligorio è
certo e per la natura del sito, e per le moltiplici sco-
perte di statue appartenenti al culto egizio, e special-
mente per quelle che oggi adornano la stanza del Ca-
nopo nel museo Capitolino, le quali furono trovate pri-
ma di giungere al nicehione che è in fondo al canale,
circa l'anno 1744, come ricavasi da Ficoroni testimonio
contemporaneo. Dai bolli di mattoni riportati da Ligo-
rio, trovati fra i ruderi di questa parte, mentre si trae
un nuovo argomento per la situazione del Canopo si
stabilisce, che non fu eretto prima dell'anno 134 della
era volgare, cioè nel consolato di Serviano per la terza
volta e di Varo: essi in due linee portano:
(1) SERVIANO III ET VARO COS. (2) OPVS DO-
LEAR.T. AELIVS DIONYSIVS . DELIC . CANOPI.