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tino. Sisto IV. vi si ritirò nella pestilenza del 1476: in-
dizio della salubrità del sito. Come terra degli Orsini
ebbe a soffrire l'anno 1485 un saccheggio ai 20 di lu-
glio per parte di Prospero e Fabrizio Colonna , e di
Niccolò Caetani duca di Sermoneta. Nel 1494 si arrese
alle genti di Carlo VIII; ma poco dopo insieme con al-
tre terre degli Orsini fu occupata dai Borgia. Morto
però Alessandro VI. tornò in potere degli Orsini, e nel
1516 da Giovanni Giordano Orsini di Aragona le sue
rendite insieme con quelle di Formello e Scrofano fu-
rono assegnate per dote a Francesca sua figlia sposata
a Lorenzo conte dell' Anguillara. Allora le rendite di
questa terra ascendevano a 110 ducati. Quantunque pa-
pa Paolo III unisse Campagnano alla contea di Ronci-
glione, nulladimeno rimase proprietà degli Orsini, e nel
1560 fu da Pio IV. eretta insieme con Bracciano in du-
cato a favore di Paolo Giordano. Continuò ad essere
feudo di casa orsina fino all'anno 1661, quando il dì 5
settembre il card. Virginio insieme con Flavio duca di
Bracciano, e Lelio principe di Vicovaro suoi fratelli lo
vendettero unitamente a Cesano, Formello, e Scrofano
al card. Flavio, ed a Mario ed Agostino principi Chigi
per la somma di 345 mila scudi. I Chigi lo ritengono
ancora, ed il primogenito della famiglia ha il titolo di
principe di Campagnano.
Leggesi nelle lettere del card. Jacopo Ammannati
che vi si portò a villeggiare nel 1465 durante la state,
che l'aria ivi era purissima, gelida l'acqua, buono il pa-
ne, il vino generoso, e quale si conveniva all'uso de'me-
loni che erano i migliori di tutti: aer purgatissimus est,
geliclae aquae : panis non malus, vinci mellonibus con-
grua. Mellones autem omnium optimi : ex uno acer-
vo emi clausis oculis possunt: in nullo est falli. E fa
una pittura lusinghiera de'suoi dintorni. E a dire il vero
tino. Sisto IV. vi si ritirò nella pestilenza del 1476: in-
dizio della salubrità del sito. Come terra degli Orsini
ebbe a soffrire l'anno 1485 un saccheggio ai 20 di lu-
glio per parte di Prospero e Fabrizio Colonna , e di
Niccolò Caetani duca di Sermoneta. Nel 1494 si arrese
alle genti di Carlo VIII; ma poco dopo insieme con al-
tre terre degli Orsini fu occupata dai Borgia. Morto
però Alessandro VI. tornò in potere degli Orsini, e nel
1516 da Giovanni Giordano Orsini di Aragona le sue
rendite insieme con quelle di Formello e Scrofano fu-
rono assegnate per dote a Francesca sua figlia sposata
a Lorenzo conte dell' Anguillara. Allora le rendite di
questa terra ascendevano a 110 ducati. Quantunque pa-
pa Paolo III unisse Campagnano alla contea di Ronci-
glione, nulladimeno rimase proprietà degli Orsini, e nel
1560 fu da Pio IV. eretta insieme con Bracciano in du-
cato a favore di Paolo Giordano. Continuò ad essere
feudo di casa orsina fino all'anno 1661, quando il dì 5
settembre il card. Virginio insieme con Flavio duca di
Bracciano, e Lelio principe di Vicovaro suoi fratelli lo
vendettero unitamente a Cesano, Formello, e Scrofano
al card. Flavio, ed a Mario ed Agostino principi Chigi
per la somma di 345 mila scudi. I Chigi lo ritengono
ancora, ed il primogenito della famiglia ha il titolo di
principe di Campagnano.
Leggesi nelle lettere del card. Jacopo Ammannati
che vi si portò a villeggiare nel 1465 durante la state,
che l'aria ivi era purissima, gelida l'acqua, buono il pa-
ne, il vino generoso, e quale si conveniva all'uso de'me-
loni che erano i migliori di tutti: aer purgatissimus est,
geliclae aquae : panis non malus, vinci mellonibus con-
grua. Mellones autem omnium optimi : ex uno acer-
vo emi clausis oculis possunt: in nullo est falli. E fa
una pittura lusinghiera de'suoi dintorni. E a dire il vero