596 Teatri e Portici
voleva sar promovere il figlio contra la volontà del po-
polo , questo infuriato corse ad assalire il castello dal-
la parte di piazza Montanara che è la più prossima
alla rupe Tarpeja: ebullire totani machinis et tormen-
tis ea parte , qua Capitolai rupe ^eclibus Petri Leo-
nis imminet. La potenza di Pier Leone giunse a tal se-
gno l'anno 1130 da volere imporre alla Chiesa per pa-
pa un suo figlio che è l'antipapa Anacleto II, ed a so-
stenerlo fino alla sua morte, che avvenne l'anno 1138.
L'altro suo figlio Giordano si fece creare patrizio di
Roma l'anno 1143, e si ribellò dal papa Lucio II, co-
me ricavasi dalla Cronaca Cassinense , dal cardinale di
Aragona , dalla cronaca di Goffredo da Viterbo , e da
Ottone da Frisinga. Laonde morto Lucio II: creato pa-
pa Eugenio III. l'anno 1145 Giordano fu scommunica-
to, e poco dopo nella sottomissione de'Romani perdet-
te il posto usurpato: è perciò naturale supporre , che
in tutti quelli assalti molto avessse a soffrire il teatro
di Marcello che era il centro del potere dei Pierleoni.
Da un atto riportato dal Muratori nelle Antiq. Medii
Aevi T. III. p. 786 apparisce , che 1' anno 1153 dei
sette consoli componenti il consiglio municipale di Ro-
ma , e presidente per così dire il senato, tre furono
della famiglia de'Frangipani , tre della famiglia de'Pier-
leoni cioè Giovanni , Uguccione, e Pietro, ed uno in-
cognito. Quindi si vede quanta inssuenza i Pierleoni al-
lora continuassero ad avere. Memorie di altri individui
inssuenti di questa samiglia continuano ad incontrarsi
fino al principio del secolo XIII. Dopo è certo, che
se non si estinse non se ne incontrano memorie, ed
ho molto dubbio, che per via di matrimonii si fondes-
se in quella de' Savelli. Che poi il teatro di Marcello
continuasse ad essere in possesso della famiglia de Pier-
leoni al declinare del secolo XIII. stesso ne sa prova
voleva sar promovere il figlio contra la volontà del po-
polo , questo infuriato corse ad assalire il castello dal-
la parte di piazza Montanara che è la più prossima
alla rupe Tarpeja: ebullire totani machinis et tormen-
tis ea parte , qua Capitolai rupe ^eclibus Petri Leo-
nis imminet. La potenza di Pier Leone giunse a tal se-
gno l'anno 1130 da volere imporre alla Chiesa per pa-
pa un suo figlio che è l'antipapa Anacleto II, ed a so-
stenerlo fino alla sua morte, che avvenne l'anno 1138.
L'altro suo figlio Giordano si fece creare patrizio di
Roma l'anno 1143, e si ribellò dal papa Lucio II, co-
me ricavasi dalla Cronaca Cassinense , dal cardinale di
Aragona , dalla cronaca di Goffredo da Viterbo , e da
Ottone da Frisinga. Laonde morto Lucio II: creato pa-
pa Eugenio III. l'anno 1145 Giordano fu scommunica-
to, e poco dopo nella sottomissione de'Romani perdet-
te il posto usurpato: è perciò naturale supporre , che
in tutti quelli assalti molto avessse a soffrire il teatro
di Marcello che era il centro del potere dei Pierleoni.
Da un atto riportato dal Muratori nelle Antiq. Medii
Aevi T. III. p. 786 apparisce , che 1' anno 1153 dei
sette consoli componenti il consiglio municipale di Ro-
ma , e presidente per così dire il senato, tre furono
della famiglia de'Frangipani , tre della famiglia de'Pier-
leoni cioè Giovanni , Uguccione, e Pietro, ed uno in-
cognito. Quindi si vede quanta inssuenza i Pierleoni al-
lora continuassero ad avere. Memorie di altri individui
inssuenti di questa samiglia continuano ad incontrarsi
fino al principio del secolo XIII. Dopo è certo, che
se non si estinse non se ne incontrano memorie, ed
ho molto dubbio, che per via di matrimonii si fondes-
se in quella de' Savelli. Che poi il teatro di Marcello
continuasse ad essere in possesso della famiglia de Pier-
leoni al declinare del secolo XIII. stesso ne sa prova