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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 1): Moderna — Roma: Tipografia delle Belle Arti, 1839

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https://doi.org/10.11588/diglit.68898#0194
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172 Chiese
titolare di questa chiesa e nipote di Bonifacio Vili, dal
canto di donna l’anno 1299., il quale oltre questo la-
voro fece pure il picciolo tabernacolo a destra di chi
guarda verso l’apside stesso· Di questo lavoro del card.
Tomasio fa fede la epigrafe che ivi si legge :
ex Annis domini prolapsis mille dvcentis
nonaginta novem iacobvs collega minorvm
hvivs basilicae titvli pars cardinis Alti
HAEC IVSSIT FIERI QVO PLAVSIT ROMA NEPOTE
PAPA BONIFACIVS OCTAVVS AnAGNIA PROLES.
Nel primo periodo del secolo XV. fu molto abbellita
con pitture, e poscia con sculture che ancora rimango-
no. La tenevano allora i monaci di s. Ambrogio ad Ne-
mus, ordine che rimasto estinto fu causa che papa Ur-
bano Vili, sostituisse loro nel governo di essa i frati
predicatori della provincia d’Irlanda che ancora ne han-
no la cura. Altri ristauri vi fece Sisto V. che aprì la
porta laterale: altri ve ne fece e più splendidi Clemen-
te XI. sul principio del secolo passato , servendosi co-
me architetto di Carlostefano Fontana nipote di Carlo
Fontana , come mostra il Pascoli suo contemporaneo
T. IL p. 548. Questi conservando lutto ciò che riguar-
dava Γ antichità Γ abbellì, come oggi si vede , instaurò
l’atrio nelle parti mancanti, e riedificò la facciata.
E questa di tutte le chiese di Roma la sola che
abbia meno sofferto cangiamenti nella pianta sua primi-
tiva, e perciò nel discorrere della forma e delle parti
delle chiese antiche in principio di quest’articolo l’ad-
dussi in esempio. Precede una piazza che è succeduta
all’antico vestibolo, al quale venne sostituito da Adria-
no I. il portichetto odierno retto da quattro colonne,
varie per diametro e per ordine: due di essa hanno ca-
pitelli jonici, e due li hanno corintj: de’fusti poi tre sono
di granito bigio ed uno di cipollino· L’atrio è circondato
 
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