372 Chiese
Diaconie, e però ivi risiedeva Γ arcidiacono. Anastasio
nella vita di Pasquale I. la dice olim constructam ; sog-
giunge poi, che il medesimo pontefice, vedendola pres-
so a minare, la riedificò dalle fondamenta, ampliando-
la ed ornandola , fra Γ altre cose, con un bel musaico
nell’apside; il che accadde nel 817. binasi. Bibliot. in
vit. Pas. I. Leone X. quando ancora era cardinale, cioè
nel 1500, la rifabbricò co’disegni di Raffaello, e forse
con quelli di Bramante: il portico però , tutto di tra-
vertini, venne eseguito in appresso con architetture di
Micbelangiolo, secondo si stima dagl’intendenti.
Per tre porte entrasi nel tempio, le quali rispondo-
no alle tre navi da cui è formato, divise da diciotto co-
lonne di granito, pregevoli molto per la bellezza e rarità
loro: ai Iati però dell’apside, o tribuna, veggonsi due co-
lonne di porfido. La nave di mezzo ha un palco, o sof-
fitto, costruito per comandamento di Ferdinando Cardi-
nal de’Medici, nel pontefìcato di Sisto Vesso è ador-
no di buoni intagli, ed ha nel mezzo questa iscrizione:
Ferdinandus Medi ces card. templi ornamento
MEMORI AEQ. LeONIS ΑΓ. ReN OV AN DAE FECIT. Pii p.
anno Z.; il cardinale stesso rinnovò ed ornò il pavimento.
Le navi laterali sono a volta , così avendo ordinato il
suddetto LeoneX·. Il fregio che ricorre attorno attorno al-
la nave maggiore viene attribuito da molti a Giulio Ro-
mano, ajutato da Pierin del Vaga, ma sonovi di quel-
li che nella esecuzione riconoscono la mano di quest'ul-
timo pittore, e però pensano, che il primo non avesse
parte che alla invenzione dell’opera. Per cinque gradi-
ni si ascende al presbiterio, ov’è l’altare, rivolto verso
la navata grande, e quivi si veggono degli avanzi d’o¬
pera alessandrina nel pavimento: il ricordato presbiterio
ha nel mezzo un seggio sopra tre gradini, ed all’intor-
no sonovi i sedili. Nel calino della Tribuna si osserva
Diaconie, e però ivi risiedeva Γ arcidiacono. Anastasio
nella vita di Pasquale I. la dice olim constructam ; sog-
giunge poi, che il medesimo pontefice, vedendola pres-
so a minare, la riedificò dalle fondamenta, ampliando-
la ed ornandola , fra Γ altre cose, con un bel musaico
nell’apside; il che accadde nel 817. binasi. Bibliot. in
vit. Pas. I. Leone X. quando ancora era cardinale, cioè
nel 1500, la rifabbricò co’disegni di Raffaello, e forse
con quelli di Bramante: il portico però , tutto di tra-
vertini, venne eseguito in appresso con architetture di
Micbelangiolo, secondo si stima dagl’intendenti.
Per tre porte entrasi nel tempio, le quali rispondo-
no alle tre navi da cui è formato, divise da diciotto co-
lonne di granito, pregevoli molto per la bellezza e rarità
loro: ai Iati però dell’apside, o tribuna, veggonsi due co-
lonne di porfido. La nave di mezzo ha un palco, o sof-
fitto, costruito per comandamento di Ferdinando Cardi-
nal de’Medici, nel pontefìcato di Sisto Vesso è ador-
no di buoni intagli, ed ha nel mezzo questa iscrizione:
Ferdinandus Medi ces card. templi ornamento
MEMORI AEQ. LeONIS ΑΓ. ReN OV AN DAE FECIT. Pii p.
anno Z.; il cardinale stesso rinnovò ed ornò il pavimento.
Le navi laterali sono a volta , così avendo ordinato il
suddetto LeoneX·. Il fregio che ricorre attorno attorno al-
la nave maggiore viene attribuito da molti a Giulio Ro-
mano, ajutato da Pierin del Vaga, ma sonovi di quel-
li che nella esecuzione riconoscono la mano di quest'ul-
timo pittore, e però pensano, che il primo non avesse
parte che alla invenzione dell’opera. Per cinque gradi-
ni si ascende al presbiterio, ov’è l’altare, rivolto verso
la navata grande, e quivi si veggono degli avanzi d’o¬
pera alessandrina nel pavimento: il ricordato presbiterio
ha nel mezzo un seggio sopra tre gradini, ed all’intor-
no sonovi i sedili. Nel calino della Tribuna si osserva