544 Chiese
remo, in Silvestro e Martino. In questo luogo lo stes-
so s. Silvestro tenne un concilio circa l’anno 324, a cui,
secondo alcuni intervennero 284 , vescovi e secondo
altri 230 , e v’ assistè Costantino e Calfurnio prefetto
di Roma , siccome leggesi negli atti del concilio me-
desimo, e furonvi condannati gli errori di Ippolito dia-
cono, di Callisto e di Vittorino, e vi si stabilirono al-
cuni canoni risguardanti la disciplina ecclesiastica.
L’antica chiesa, di cui fin qui s’è discorso , è di-
visa in tre navi col pavimento in musaico, ed una gran
croce dipinta nel mezzo alla volta della nave princi-
pale. Nell’unico altare , erettovi in tempi posteriori si
venera una immagine di Maria pur di musaico, ma di
lavoro più diligente, a cui piedi sta orando s. Silvestro
papa. Questa immagine fu dal card. Francesco Barbe-
rini seniore fatta rinchiudere entro una nicchia, e quel-
la che vedesi al di sopra, parimente in musaico è co-
pia dell’antica, la quale ormai è perduta.
Dopo il pontificato di s. Silvestro fino al seco-
lo XVII. , non si trova in autore alcuno che si faccia
menzione di questa chiesa: poiché quella che oggi chia-
masi de’ santi Martino e Silvestro , e dalla quale per
molti gradini si discende nell’ altra di cui sopra si è
detto, fu fabbricata dai fondamenti circa il 500 da san
Simmaco papa , il quale dedicolla ai santi Silvestro e
Martino vescovo di Tours. Ciò saviamente riflette il Bo-
sio nel tomo II. della sua Roma sotterranea, appoggian-
dosi all’autorità del Bibliotecario, che questi non dice,
s. Simmaco aver riparato la chiesa da s. Silvestro eret-
ta, ma che: intra civitatem romanam Basilicata san-
cii Silvestri et Martini a fondamento construxit,juxta
Thermas Trajanas. Vide Anast. Bibliot. in vit. Sim-
mac. Ed è probabilissimo che nelle seguenti persecu-
zioni sostenute da’cristiani, o ne’saccheggiamenti dati a
remo, in Silvestro e Martino. In questo luogo lo stes-
so s. Silvestro tenne un concilio circa l’anno 324, a cui,
secondo alcuni intervennero 284 , vescovi e secondo
altri 230 , e v’ assistè Costantino e Calfurnio prefetto
di Roma , siccome leggesi negli atti del concilio me-
desimo, e furonvi condannati gli errori di Ippolito dia-
cono, di Callisto e di Vittorino, e vi si stabilirono al-
cuni canoni risguardanti la disciplina ecclesiastica.
L’antica chiesa, di cui fin qui s’è discorso , è di-
visa in tre navi col pavimento in musaico, ed una gran
croce dipinta nel mezzo alla volta della nave princi-
pale. Nell’unico altare , erettovi in tempi posteriori si
venera una immagine di Maria pur di musaico, ma di
lavoro più diligente, a cui piedi sta orando s. Silvestro
papa. Questa immagine fu dal card. Francesco Barbe-
rini seniore fatta rinchiudere entro una nicchia, e quel-
la che vedesi al di sopra, parimente in musaico è co-
pia dell’antica, la quale ormai è perduta.
Dopo il pontificato di s. Silvestro fino al seco-
lo XVII. , non si trova in autore alcuno che si faccia
menzione di questa chiesa: poiché quella che oggi chia-
masi de’ santi Martino e Silvestro , e dalla quale per
molti gradini si discende nell’ altra di cui sopra si è
detto, fu fabbricata dai fondamenti circa il 500 da san
Simmaco papa , il quale dedicolla ai santi Silvestro e
Martino vescovo di Tours. Ciò saviamente riflette il Bo-
sio nel tomo II. della sua Roma sotterranea, appoggian-
dosi all’autorità del Bibliotecario, che questi non dice,
s. Simmaco aver riparato la chiesa da s. Silvestro eret-
ta, ma che: intra civitatem romanam Basilicata san-
cii Silvestri et Martini a fondamento construxit,juxta
Thermas Trajanas. Vide Anast. Bibliot. in vit. Sim-
mac. Ed è probabilissimo che nelle seguenti persecu-
zioni sostenute da’cristiani, o ne’saccheggiamenti dati a