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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 1): Moderna — Roma: Tipografia delle Belle Arti, 1839

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https://doi.org/10.11588/diglit.68898#0681
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s. Pietro in Vaticano 651
Va già dipinta presso la porta minore della Basìlica, det-
ta Ravennana:, seguono quindi le figure della facciata
e del portico dell’antica chiesa, e del palazzo d’Innocen-
zo Vili. La effigie di nostra Donna che si venera sull*
altare di questa cappella, è detta delle partorienti, pe*
continui miracoli che opera a prò delle medesime , e
nella vecchia Basilica ebbe l’altare proprio, erettole dal
card. Gio. Gaetano Orsino, poi Niccolò III. Le statue de’
santi Pietro e Paolo eran già nel portico de’pontefici.
A destra dell’altare si vede dipinta una copia della na-
vicella di Giotto: si osserva ancora in un bassorilievo la
condanna a morte de’santi Pietro e Paolo, pronunciata
da Nerone, opera in marmo che faceva parte del Cibo-
rio dell’altar maggiore. Siegue una lapide di Giovanni
III., colla quale permise ad un suddiacono d’esser se-
polto nella Basilica; sopra è dipinta la figura dell’alta-
re del Santissimo Sagramento della vecchia chiesa: quin-
di si vede una copia dell’angiolo da Giotto condotto in
musaico sopra l’antico organo, e poscia la statua in mar-
mo di s. Agostino che ornava il deposito di Callisto III:
segue un’altra lapide del tenore di quella suddetta, e
per di sopra è la figura dipinta dell’altare di Leone IX.,
e l’altra del tabernacolo che racchiudeva il capo dì s. An-
drea, fatto fare da Pio IL Nel pilastro della porta sta
situata una croce di marmo trovata nello scavar i fonda-
menti della nuova chiesa, e per di sotto è un epitaffio
di Giovanni Alicense, sepolto nella Basilica ai tempi di
s. Gelasio I. Nel mezzo del pavimento esiste una pie-
tra, che cuopre il luogo ove fu il sacrario. La volta con-
tiene due storie in pittura, la prima esprimente santa
Zoe, moglie di Nicostrato, che orando al sepolcro di
s. Pietro ne venne strappata dai satelliti di Diocleziano,
e data alle fiamme; la seconda, la morte violenta datasi
da un longobardo con quel coltello stesso con cui ardì
 
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