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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 1): Moderna — Roma: Tipografia delle Belle Arti, 1839

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https://doi.org/10.11588/diglit.68898#0725
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s. Salvatore in lauro 595
falene, il Padre eterno sull’altar maggiore, ed il Salva-
tore sulla porta del tabernacolo furono eseguiti da Se-
bastiano Conca, ed il s. Francesco di Sales nell’ altare
a lui sacro è di Giovanni Conca, fratello di Sebastiano.
S. SALVATORE IN LAURO. Chiesa parrocchia-
le della Congregazione Picena , posta vicino a monte
Giordano nel rione V., Ponte, con una piazza innanzi
che porta lo stesso nome. La denominazione in Lauro
le viene dall’esser ivi stato il famoso portico d’Europa,
in mezzo al quale eravi, per quanto si crede , un bo-
schetto di allori. Il primo edificatore di essa, come pu-
re del monastero congiuntole, fu il card. Latino Orsini
romano che, circa il 1450, per servirla fece venire i
canonici di s. Giorgio in Alga dalla città di Venezia,
i quali erano stati instituiti nel 1404 da Antonio Cor-
nar©, creato poi cardinale da Gregorio XIL, e da Ga-
briele Coldomerio, che poscia fu papa col nome di Eu-
genio IV.
I nominati canonici quivi rimasero per 266 anni
circa, e questa chiesa essendo stata distrutta da un in-
cendio, la ristorarono da’fondamenti co’disegni di Ot-
tavio Mascherini. Soppressa in seguito la religione dei
nominati Canonici d'Alga da elemento IX., Clemente X.
suo successore concedette nel 1669, tanto la chiesa quan-
to il monastero ai Marchigiani, che prima ebbero una
Confraternita, eretta nel 1633 con breve d’Urbano Vili.,
e confermata col titolo d’Archiconfraternita da Innocen-
zo XI· nel 167 7. La chiesa in cui essa Confraternita si
stabilì in principio iu s. Maria della Rotonda; poi pas-
sò in una chiesina edificata a bella posta a Ripetta ,
ove espose alla pubblica venerazione la statua di nostra
Donna, fatta a simiglianza di quella di Loreto, corona-
ta quindi dal Capitolo di s. Pietro nel 1644, e due anni
dopo anche il santo Bambino ebbe la sua corona. In
 
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