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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 1): Moderna — Roma: Tipografia delle Belle Arti, 1839

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https://doi.org/10.11588/diglit.68898#0727
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s. Salvatore in lauro
chigiani, colorito da Pier Leone Ghezzi. Sull’altar mag-
giore fu già una Trasfigurazione di Giovanni Serodine
con altre pitture di Perin del Vaga: ora v’ è una tela
di Giovanni Peruzzini d' Ancona, in cui si vede figu-
rata la santa Gasa , portata dagli angioli nella Marca ;
gli angioli poi di stucco ch’ivi sono, furon eseguiti da
Pietro Paolo Campi: su questo altare si venera la statua
della Madonna di Loreto, della quale abbiamo superior-
mente parlato.
La cappella della crocera a sinistra ha sull’altare
un venerabil Crocefisso, somigliante a quello di Sirolo,
presso Ancona: sotto di esso è una immagine della Ma-
donna delle grazie , coronata anch’essa dal capitolo di
s. Pietro nel 1654: si pretende che sia questa un’opera
di pittura del famoso Antonio Pollajuolo, pittore e scul-
tore fiorentino, che fiori sul fine del secolo XV. L’al-
tare della seconda cappella sotto la nave grande con-
tiene un quadro col Salvatore e santa Lutgarda, ese-
guito da Angelo Massarotti cremonese, di cui son pure
gli affreschi della volta e nei laterali : qui ebbevi in
altri tempi un famoso dipinto dell’Albani, rappresentante
il B. Lorenzo Giustiniani, condotto con tanta maestria,
che da molti venne giudicato di mano d’Agostino Ca-
vacci. Nella terza cappella si osserva una sacra famìglia
del cav. Ghezzi, e vi si veggono gli affreschi di Fran-
cesco Cozza, tanto nella volta, quanto per di sopra' all’
arco esteriore, ove eseguì una bella copia della Madon-
na, cosi detta del raggio. La cappella ultima da questo
lato manco ha sull’ altare un s. Pietro di Antiveduto
Gramatica; i laterali sono di Giovanni Odazzi. Si trova
in seguito l’antico deposito d’un cardinale di casa Or-
sini.
Nel chiostro dell’annesso collegio , architettato con
molto garbo ed avente un doppio portico, si osserva il
 
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