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go. Ai monaci Benedettini, postivi da Alessandro III., i
quali poi l’abbandonarono , successero i Cistercensi ri-
formati di s. Bernardo, introdottivi dal detto cardinale»
Clemente XI. ivi pose anche la parrocchia, ferma rima-
nendo anche l’antica commenda cardinalizia. Oggi però
la chiesa è affidata alle cure de’ PP. Minori osservanti
di s. Francesco della provincia romana, cosi avendo vo-
luto il regnante pontefice Gregorio XVI.
Preceduto da un piccolo cortile, si trova il por-
tico di tre archi con sei colonne binate di granito. L’in-
terno della chiesa apresi in una sola nave. Il primo al-
tare a diritta contiene molte insigni reliquie , fra le
quali il capo di s. Calisto papa e martire, un braccio
di s. Andrea apostolo , ed un altro del santo titolare.
Di rimpetto si trova la cappella di s. Sebastiano, fatta
riedificare co’disegni di Ciro Ferri dal card. Francesco
Barberini, il quale vi fece collocare, oltre la statua in
marmo scolpita dal Giorgetti con disegno del Bernini,
anche il corpo del santo, che è riposto sotto la mensa
dell’altare , entro la stessa conca di marmo in cui da
Onorio III. fu rinchiuso, quando nel 1218 fecelo qui
riportare dalla Basilica Vaticana , ove lo aveva recato
Gregorio IV. Siegue a mano manca la cappella di san
Francesco d’Assisi, sul cui altare si osserva il quadro
del Muziani, sostituito ad un s. Carlo Borromeo, opera
di fresco Archita Perugino. La cappella in prospetto
è sacra a s. Francesca Romana, e la tavola in cui è di-
pinta essa santa in atto di ricevere il bambino Gesù,
dalle mani di Maria Vergine, fu eseguita da Filippo
Frigiotti. I santi dipinti sulle porte laterali uscirono
di mano di Antonio Caracci, ma il tempo ed i ritocchi
gli hanno svisati. Nell’altare della cappella che segue è
il quadro con s. Girolamo penitente , colorito a fresco
dal suddetto Archita Perugino, il quale eseguì ancora
il s. Bernardo nel cappella incontro.
go. Ai monaci Benedettini, postivi da Alessandro III., i
quali poi l’abbandonarono , successero i Cistercensi ri-
formati di s. Bernardo, introdottivi dal detto cardinale»
Clemente XI. ivi pose anche la parrocchia, ferma rima-
nendo anche l’antica commenda cardinalizia. Oggi però
la chiesa è affidata alle cure de’ PP. Minori osservanti
di s. Francesco della provincia romana, cosi avendo vo-
luto il regnante pontefice Gregorio XVI.
Preceduto da un piccolo cortile, si trova il por-
tico di tre archi con sei colonne binate di granito. L’in-
terno della chiesa apresi in una sola nave. Il primo al-
tare a diritta contiene molte insigni reliquie , fra le
quali il capo di s. Calisto papa e martire, un braccio
di s. Andrea apostolo , ed un altro del santo titolare.
Di rimpetto si trova la cappella di s. Sebastiano, fatta
riedificare co’disegni di Ciro Ferri dal card. Francesco
Barberini, il quale vi fece collocare, oltre la statua in
marmo scolpita dal Giorgetti con disegno del Bernini,
anche il corpo del santo, che è riposto sotto la mensa
dell’altare , entro la stessa conca di marmo in cui da
Onorio III. fu rinchiuso, quando nel 1218 fecelo qui
riportare dalla Basilica Vaticana , ove lo aveva recato
Gregorio IV. Siegue a mano manca la cappella di san
Francesco d’Assisi, sul cui altare si osserva il quadro
del Muziani, sostituito ad un s. Carlo Borromeo, opera
di fresco Archita Perugino. La cappella in prospetto
è sacra a s. Francesca Romana, e la tavola in cui è di-
pinta essa santa in atto di ricevere il bambino Gesù,
dalle mani di Maria Vergine, fu eseguita da Filippo
Frigiotti. I santi dipinti sulle porte laterali uscirono
di mano di Antonio Caracci, ma il tempo ed i ritocchi
gli hanno svisati. Nell’altare della cappella che segue è
il quadro con s. Girolamo penitente , colorito a fresco
dal suddetto Archita Perugino, il quale eseguì ancora
il s. Bernardo nel cappella incontro.