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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 1): Moderna — Roma: Tipografia delle Belle Arti, 1839

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https://doi.org/10.11588/diglit.68898#0738
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708 Chiese
serviva loro in tali occasioni, ed ivi s. Stefano papa ri-
mase ucciso da’pagani. Nelle dodici arcate, attorno alla
confessione, moltissimi martiri furon sepolti , e per
quasi due secoli vi stettero anche i corpi de’santi Pietro
e Paolo, come s’accennò in principio, e per memoria di
ciò si scorgono sull’altare i loro busti in marmo, scolpiti
da Niccolò Cordieri, detto il franciosino. Risalendo dal-
Γ opposto lato s’incontra la pila dell’acqua benedetta
molto bene scolpita in marmo; ivi a destra si mirano le
elngie degli apostoli suddetti coloriti dal Lanfranco.
Dalla porta stessa che mette al descritto oratorio si
perviene alle Catacombe, dal greco che si-
gnifica, cavato, profondo. Queste grotte sotterranee, tan-
to ampie, che si pretende si distendano per ben sei
miglia, sono una parte del cimiterio di Calisto. Di esse si
fa menzione negli atti di s. Sebastiano martire , ove si
narra che il santo apparisse a s. Lucina, matrona romana,
e le insegnasse ove giaceva il suo corpo , ordinandole di
seppellirlo nelle catacombe all’ ingresso della grotta ,
presso ai vestigi de’santi apostoli. Sur. Tom. 1 Gen. 20.
In questo luogo appunto oggi si osserva una cappelli-
na sul cui altare è un busto di marino rappresentante san
Sebastiano, creduto lavoro del Bernini, e sotto l’altare
stesso riposa il corpa della detta santa Lucina. S. Dama-
so papa , che fu nel 367 , ristaurò le sacre catacombe
incrostandole di marmi e facendovi il pavimento, e ciò
per soddisfare ad un voto , allorché estinto lo scisma
di Ursicino, il clero romano si riunì a lui , conforme
s’ha dal Bibliotecario, vit. di s. Damaso, e siccome
appunto ne fanno testimonianza i versi lattivi porre
dal detto pontefice , riportati dal Baronia, An. Tom.
XII, nellappend. al Tom. IT., an> 367, e dal Grille-
rò, iscrit. Append. pag. 1171 num. 3.; ecco i versi:
 
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