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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 1): Moderna — Roma: Tipografia delle Belle Arti, 1839

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https://doi.org/10.11588/diglit.68898#0742
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712 Chiese
Essa anticamente chiamavasi ,v. Maria in Pallaray for-
se dal vicino palazzo de’Cesari, e vi è chi pretende,
che da prima del 1274 fosse anche collegiata. Urba-
no Vlll.,neiranno 1623 la riedificò colle architetture
dell’Arrigucci, dedicandola a s. Sebastiano martire, es-
sendo popolar tradizione ch’egli fosse ucciso a colpi di
frecce nel luogo stesso, che altre volte era Vippodro-
ino, o cavallerizza degl’imperatori, conforme si ritiene
da molti.
Il quadro dell’unico altare ch’ivi si vede, rappre-
sentante il santo ed altre figure, è un’opera non ispre-
gevole di Andrea Camassei di Bevagna, scolare di Do-
menichino , ed anche del Sacchi. Le pitture a fresca
per di sopra si credono di Bernardino Gagliardi, che
studiò sotto Avanzino Nucci, ma che poi si diede a se-
guir lo stile de’Caracci, e di Guido. Qui fu eletto il
pontefice Gelasio IL nel 1118, e non molto discosto si
pretende che fossero le case de’Frangipani: sotto la via
ov’è la chiesa, verso l’arco di Tito, si fabbricava in al-
tri tempi il salnitro per le polveri, dal che il nome di
polveriera rimasto alla contrada.
SS. SERGIO E BACCO, O 8. MARIA DEL PA-
SCOLO. Ch iesa del rione I., Monti. L’antica chiesa de-
dicata a questi santi era titolo di cardinale diacono, e
mancando essa , fu trasferito in quella di s. Adriano,
ov’era una cappella consagrata loro. In seguito fu eretta
questa di cui parliamo e dedicata ai detti ss. martiri:
venne poscia ristorata e ridotta all’uso greco dal card.
Antonio Barberini, che comperò le propinque case per
uso de’Ruténi. E di presente uffiziata da’ monaci Basi-
liani ruteni, che vi celebrano secondo il loro rito. Nel
1741 venne in tutto rimodernata con architettura di
Francesco Ferrari, a spese de’divoti della immagine di
Maria Vergine che si venera sull’altar maggiore, il qua-
 
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