ss. Venanzio Raffina e Seconda al Vaticano 753
eresse 1* altare alle ss. Rufina e Seconda, e nell’ altro
quello de’ santi Andrea e Lucia , ed ornonne la volta
con musaici: di questi , quello che era nella cappella
delle ss. Rufina e Seconda rimase distrutto nel 1757,
allorché Giovanni Lercari arcivescovo di Adrianopoli ri-
staurò ed abbellì l’altare, siccome si disse trattando del
più volte ricordato Battisterio, nella quale occasione si
fece parola anche de'depositi di questa cappella, come
ancora di quelli dell’altra incontro, pertinente a’signori
Borgia, di nuovo consacrata da Benedetto XIII. nel 17 72.
Per quello risguarda il nominato portico di s. Ve-
nanzio è da sapere , che in esso molte funzioni facevano
i papi, conforme leggesi ne’rituali antichi. Ivi in parti-
colare poi ciò accadeva nel sabato santo, quando si do-
veva benedire il fonte, e fare il battesimo, giacché allora
vi si preparava il faldistorio pel papa, che ivi, venendo
colla solita processione, si fermava, mentre i cardinali
che con lui avevano uffiziato in coro, uscivano pel por-
tico di s. Giovanni, e senza seguir la processione si
recavano all’oratorio di s. Venanzio, da dove, quand’eran
chiamati, veniva il Priore o Decano di essi accompagnato
da due che vi mandava l’archidiacono, seguendolo tutti
gli altri. Quando poi era vicino al papa, inchinandosi di-
ceva: Jube Domine benedicere, ed il pontefice lo benedice-
va; così faceva la seconda volta, inoltrandosi, e così la ter-
za, ed allora il papa rispondeva: Zite, baptizate omnes gen-
tes^In nomine Patris, et Filli,et Spiritus Sancti. Le qua-
li parole pronunciate, il Priore o Decano con tutti gli
altri cardinali partivansi e cavalcavano a’ioro titoli. Quin-
di il S. Padre entrava nel Battisterio, benediceva l’ac-
qua e battezzava tre catecumeni; gli altri venivan battez-
zati dall^ultimo Diacono cardinale, e da’canonici di san
Giovanni.
Nel giorno di Pasqua il papa cantava tre vesperi;
eresse 1* altare alle ss. Rufina e Seconda, e nell’ altro
quello de’ santi Andrea e Lucia , ed ornonne la volta
con musaici: di questi , quello che era nella cappella
delle ss. Rufina e Seconda rimase distrutto nel 1757,
allorché Giovanni Lercari arcivescovo di Adrianopoli ri-
staurò ed abbellì l’altare, siccome si disse trattando del
più volte ricordato Battisterio, nella quale occasione si
fece parola anche de'depositi di questa cappella, come
ancora di quelli dell’altra incontro, pertinente a’signori
Borgia, di nuovo consacrata da Benedetto XIII. nel 17 72.
Per quello risguarda il nominato portico di s. Ve-
nanzio è da sapere , che in esso molte funzioni facevano
i papi, conforme leggesi ne’rituali antichi. Ivi in parti-
colare poi ciò accadeva nel sabato santo, quando si do-
veva benedire il fonte, e fare il battesimo, giacché allora
vi si preparava il faldistorio pel papa, che ivi, venendo
colla solita processione, si fermava, mentre i cardinali
che con lui avevano uffiziato in coro, uscivano pel por-
tico di s. Giovanni, e senza seguir la processione si
recavano all’oratorio di s. Venanzio, da dove, quand’eran
chiamati, veniva il Priore o Decano di essi accompagnato
da due che vi mandava l’archidiacono, seguendolo tutti
gli altri. Quando poi era vicino al papa, inchinandosi di-
ceva: Jube Domine benedicere, ed il pontefice lo benedice-
va; così faceva la seconda volta, inoltrandosi, e così la ter-
za, ed allora il papa rispondeva: Zite, baptizate omnes gen-
tes^In nomine Patris, et Filli,et Spiritus Sancti. Le qua-
li parole pronunciate, il Priore o Decano con tutti gli
altri cardinali partivansi e cavalcavano a’ioro titoli. Quin-
di il S. Padre entrava nel Battisterio, benediceva l’ac-
qua e battezzava tre catecumeni; gli altri venivan battez-
zati dall^ultimo Diacono cardinale, e da’canonici di san
Giovanni.
Nel giorno di Pasqua il papa cantava tre vesperi;