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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 2): Moderna — Roma: Tipografia delle belle arti, 1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.68899#0187
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Altri institeti di carità* i 65
la ottava del Corpusdominì , e le zitelle dotate vanno
alla solenne processione che si fa in quel giorno. So-
novi ancora altri sussidi dotali conferiti dalle archicon-
fraternite della Sma Trinità de’pellegrini, delle Stim-
mate, de’SS. Bartolomeo ed Alessandro, della Madon-
na di Loreto, di S. Maria della Consolazione, di S. Gio-
vali decollato, di S. Girolamo della carità, di S. Rocco,
del Crocifisso in S. Marcello , e dalle chiese naziona-
li di S. Luigi de’francesi, S. Giacomo de’spagnuoli, S.
Antonio de’portoghesi, e S. Giovanni de’fiorentini: nè
si vuol tacere che anche le nobili famiglie romane so-
no larghe in dar doti per beneficenza de’loro maggio-
ri. Darò termine a parlare degl'instituti di pubblica be-
neficenza, ricordando le archiconfraternite di S. Ivo, e
di S. Girolamo della carità. La prima si compone d’una
società di curiali , avvocati, ed anche prelati, fondata
sul principio del secolo XVI. Essa prende a difendere
gratuitamente ed a tutte proprie spese le cause giu-
ste de’poveri, ed ha per protettore un cardinale, per pre-
fetto un prelato della curia romana, e per confrati tutti
uomini di legge. La seconda venne fondata nel 1519
da Giulio de’Medici, che poi fu papa col nome di Cle-
mente VII. Essa distribuisce elemosine, patrocinia ne’
tribunali le cause de’pupilli e delle vedova, e dota zi-
tell e; ma soprattutto ha cura delle prigioni che da essa
in particolar modo dipendono. ( Fedi il Morichini ,
parte II. capì II. , fino al XFIII pag. 183., fino
al 224.)
 
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