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https://doi.org/10.11588/diglit.68899#0320
296 Luoghi d’istruzione pubblica
liutn artium disciplina quae ipsarum est natrice et
alumna urtatura, alios antecellant. Innanzi tutto Leo-
ne X. procurò d’assicurare ai Professori convenevoli as-
segni, e poscia volse il pensiero a riformar l’Universi-
tà, ad emendarne gli abusi, a prefigere regolamenti per-
chè quelli non ripullulassero, e infine a prescriver leg-
gi novelle, vantaggiose a’maestrì, comode agii scolari e
capaci d’accrescere il buon ordine delle pubbliche scuo-
le. I savi provvedimenti dell’egregio pontefice produs-
sero tosto copiosissimi frutti, tantoché se n'ebbe a ralle-
grare nell’altra costituzione emanata nel 1514, così espri-
mendosi: che procurando egli, ut urbs Romae ita in
re litteraria, sicut in caeteris rebus totius orbis ca-
put esset etc. factum est, ut praecedcnte anno,ponti-
ficatus nostri primo, talis studentium numerus ad Ur-
bem eamdern confluxerit, ut jam Gymnasium roma-
num inter omnia alia totius Italiae principatum fa-
cile obtenturum 'videatur. In questa stessa costituzione
Leone palesa il disegno di erigere entro l’Università una
cappella, in cui ogni mattina si celebrasse la messa a
Vantaggio de’lettori e degli studenti, e vi si facessero
gli esercizi accademici e altre solenni funzioni; ma sic-
come per mettere ad effetto il pensiero vi bisognava
tempo e spesa, così fu convertita in cappella una delle
scuole, dedicandola ai ss. Leone papa e Fortunato mar-
tire. Eretta la cappella, in essa instimi una prepositu-
ra e due cappellanie perpetue. A solenne ricordanza di
tanti insigni benefizi compartiti da Leone X. al roma-
no Studio si sogliono tuttavia celebrare in ogni anno
nell’Università Fesequie di lui, accompagnate da un ora-
zione funebre. Troppo lungo sarei se qui annoverar vo-
lessi ad uno ad uno gli uomini famosi che tennero le
cattedre pubbliche nelle diverse facoltà durante il pon-
tificato di Leone, e converrebbe mi allontanassi di so-
liutn artium disciplina quae ipsarum est natrice et
alumna urtatura, alios antecellant. Innanzi tutto Leo-
ne X. procurò d’assicurare ai Professori convenevoli as-
segni, e poscia volse il pensiero a riformar l’Universi-
tà, ad emendarne gli abusi, a prefigere regolamenti per-
chè quelli non ripullulassero, e infine a prescriver leg-
gi novelle, vantaggiose a’maestrì, comode agii scolari e
capaci d’accrescere il buon ordine delle pubbliche scuo-
le. I savi provvedimenti dell’egregio pontefice produs-
sero tosto copiosissimi frutti, tantoché se n'ebbe a ralle-
grare nell’altra costituzione emanata nel 1514, così espri-
mendosi: che procurando egli, ut urbs Romae ita in
re litteraria, sicut in caeteris rebus totius orbis ca-
put esset etc. factum est, ut praecedcnte anno,ponti-
ficatus nostri primo, talis studentium numerus ad Ur-
bem eamdern confluxerit, ut jam Gymnasium roma-
num inter omnia alia totius Italiae principatum fa-
cile obtenturum 'videatur. In questa stessa costituzione
Leone palesa il disegno di erigere entro l’Università una
cappella, in cui ogni mattina si celebrasse la messa a
Vantaggio de’lettori e degli studenti, e vi si facessero
gli esercizi accademici e altre solenni funzioni; ma sic-
come per mettere ad effetto il pensiero vi bisognava
tempo e spesa, così fu convertita in cappella una delle
scuole, dedicandola ai ss. Leone papa e Fortunato mar-
tire. Eretta la cappella, in essa instimi una prepositu-
ra e due cappellanie perpetue. A solenne ricordanza di
tanti insigni benefizi compartiti da Leone X. al roma-
no Studio si sogliono tuttavia celebrare in ogni anno
nell’Università Fesequie di lui, accompagnate da un ora-
zione funebre. Troppo lungo sarei se qui annoverar vo-
lessi ad uno ad uno gli uomini famosi che tennero le
cattedre pubbliche nelle diverse facoltà durante il pon-
tificato di Leone, e converrebbe mi allontanassi di so-