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Nicolas, Felice
Illustrazioni di due vasi fittili ed altri monumenti recentemente trovati in Pesto ... — Rom, 1809

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https://doi.org/10.11588/diglit.3368#0020
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•v.

)o( XVI )o(

dì Esperidi ; e che altre Ninfe si sostituissero in vece di esse . La prima potrebb' es-
sere Eogle per Egle; ma asseriscalo chi può. La seconda corrisponde a doride,
e bene sta in un giardino di fiori . La terza per trasmutazione di lettere potrebb'
essere Nesea , nominata da Omero, poi da Virgilio ( Georg. IV. 238. ) • Il lor ve-
stiario non è semplice , quale Apollonio l'infìnse: è gajo, quale si conviene a
Dee; e la prima verso man dritta tiene anche uno specchio, istrumento certamen-
te di lusso; giacché l'Antia non ha che un fiore, e l'altra non fa che appog-
giarsi delicatamente su le spalle della compagna.

Vi è pure una Ninfa anonima , che all' albero stende la mano , quasi per
corre ancor essa un pomo, e donarlo ad Ercole : giacche i più dicono, che in
Grecia ne portò tre , non solo uno , come pur da altri fu detto . Costei ha a'
piedi un Cigno; e a questo segnale può ravvisarsi per una delle Ninfe dell'Eri-
dano , figlie di Giove, e di Temide , che ad Ercole ignaro degli Orti Esperidi
dieder modo di rintracciarli. E' industria non rara dei Dipintori, mostrare ciò ,
che avvenne prima del fatto , che rappresentano : e se il nostro ebbe in animo
d'indicare questo successo , non potea più naturalmente rappresentarlo di quel
che fece ;

Per ultimo non dee trasandarsi l'iscrizione A22TEA2 ErPA$A. Tale scritto
non è se non per lettere Greco: un Greco vero avrebbe segnato, come sempre
leggiamo, primieramente con solo un sigma A2TEA2 , o piuttosto A2TEI02, no-
me che rendesi urbano, grazioso, o simil pregio di urbanità; e^iy^ap , oeyp«|s.
Ma ho già notato , che il puro Greco non ancora regnava in questo luogo ; e il
Pittore, o Vasajo , che deggia dirsi, fuor del Greco alfabeto par che voglia com-
parire Osco . Ben è pregio di tal nazione l'averlo dato ; e mostra ciò, che in altra
Operetta procurai di provare , che le Greche arti furono presto apprese da' nostri.
Egli non è de' migliori, che abbian coltivata l'antica pittura ; è però commen-
devole a bastanza: né il Giunio si terrebbe dall'includerlo nel suo Catalogo di Pro-
fessori antichi , se oggi vivesse . Noi ce ne congratuliamo con voi, gentilissimo
Sig. D. Felice. Ed è veramente rara la vostra sorte, che dopo avervi in altro Va-
so scoperto la Sicilia il Pittore Talide (*), vi scopra ora l'Italia anche Astea ; men-
tre queste Terre sì liberali ai Musei di Vasi bellissimi, che di tempo in tempo re-
stituiscono; ugualmente sono avare di quegli, che scoprono professori nuovi alla
Storia. Secondi il Cielo le fatiche, con cui promovete questo ramo di Antichità.:,
come io di cuore vi auguro nell'atto, che vi fo ossequio, e mi vi dichiaro.

Firenze 13. agosto 1805.

Devirio Obblmo Servo

LUIGI LANZI .

(*) Si riferisce ad un Vaso acquistato da Nicolas in Sicilia, e illustrato dallo stesso Sig.Ab.Lanzi.
 
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