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Niccolini, Fausto; Niccolini, Felice
Le case ed i monumenti di Pompei disegnati e descritti (Band 3) — Neapel, 1890

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.4286#0060
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IL TEJV\PIO
NEL FORO TRIANGOLARE

Recentemente le indagini dei dotti si sono rivolte a questo tempio , uno dei monumenti più
enigmatici della dissepolta città. Ritenendo a buon diritto che una risposta ad alcune delle molte e
difficili quistioni , che esso presenta, solo potesse darla uno studio accurato dell'edilìzio stesso (studio
non prima tentato), i dotti si misero alla indagine con quella stessa fiducia, che animava l'eroe to-
nano di fronte alla stìnge. Certo i risultamene ottenuti non risolvono tutte le questioni , uè tolgono
tutti i dubbj, e sono ben lontani da ogni certezza; ma sono pur sempre l'ultima parola intorno al-
l'inesplicato monumento, quell'ultima parola, che sola può dar pace all'intelletto, avido di conoscer
sempre e a qualunque costo il vero. D'altra parte, siano anche all'atto negativi i risultati, desta sem-
pre interesse ed ammirazione lo sforzo di supplire al silenzio degli uomini con la testimonianza della
pietra, il cui arcano, ma veridico linguaggio, a ben pochi è dato d'intendere. Noi, che con la pre-
sente opera ci proponemmo di non aspirare ad altro che a destare l'amore di Pompei , rendendo
popolari le indagini dei dotti, crediamo doveroso di ragguagliare i nostri lettori degli ultimi studj fatti
intorno a questo tempio ; e poiché esso è uno dei più antichi ed importanti monumenti, che abbiano
rivista la luce nella dissepolt;i città , ci sembra pregio dell' opera di darne qui una compiuta tratta-
zione, corredata di pianta e di tutti quei particolari architettonici , che valgano a meglio illustrarla.

Nelle relazioni officiali degli scavi si legge sotto la data dei 40 ottobre del 1707 (fiorelli, Pomp,
ant. ìiìst. I, pr. 1 , p. 211) : « Si è lavorato vicino alle mura della città , dove si è scoperta la
« gradazione, che circondava tutto all'intorno esteriormente un tempio. Si sono trovate alcune vestigia
« dello stesso tempio nella sommità della detta gradazione, ma così distrutte che poco o nulla se ne
« può ricavare, non essendo restata in piedi che la sola ara , per motivo che essendo coperto tal
« luo^o da pochissima terra, è stato distrutto dai paesani nel piantare gli alberi sopra ». E sotto la
data dei 24 deccmbre 1773 (op. cit. I pr. l.a p. 276): « In questa settimana si è continuato come
« nelle passate a cavar del lapillo ad uso della regia strada, attorno e sopra il piano del tempio
« diruto, che resta alla immediazione del portico del Teatro e delle mura della città , restandovenc
« ancora molto lapillo per lo stesso uso. 11 tempio accennato era architettato su la maniera di quelli
« antichi di Pesto, come si conosce da alcuni pochi pezzi di colonne scanalate e corrispondenti capitelli
« di ordine dorico, che sono di pietra di Sorrento e di Sarno ricoperti di stucco ». Dunque, secondo
queste relazioni, la causa della quasi totale distruzione del tempio devesi ricercare nei lavori degli
affli coltoli, che, piantando alberi e vigne in quel sito durante secoli, finirono per distruggere lentamente
quegli antichi ruderi, nei quali la vanga o la zappa dovette necessariamente imbattersi , per esser
poca la terra che li ricopriva. Ciò di certo avrà contribuito al deplorevole stato di conservazione, ne
 
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