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Palladio, Andrea
I Qvattro Libri Dell'Architettvra: Ne' quali, dopo vn breue trattato de' cinque ordini, [e] di quelli auertimenti, che sono piu necessarij nel fabricare ; Si Tratta Delle Case Private, delle Vie, dei Ponti, delle Piazze, dei Xisti, et de' Tempij — Venedig, 1581

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https://doi.org/10.11588/diglit.1649#0005
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IL PRIMO LIBRO'
DELL ARCHITETTVR A
i DI ANDREA PALLADIO-
U I LETTOCI.

A NAT VR A LE inclinatione guidato mi diedi ne i miei primi anni allo studio
dell'Architettura: eperche Tempre fui di opinione che gli Antichi Romani come in
molt'altre cose, cosinelfabricar bene habbiano di gran lunga auanzato tutti quelli,
. che dopo loro sono stati;mi propoli per maestro,e guida Vitruuio : ilquale è solo an-
tico scrittore di quest'arte;& mi misi alla inuesligatione delle reliquie de gli Antichi
edificò', lequali mal grado del tempo)& della crudeltà de' Barbari ne sono rimale: &
ritrouandole di molto maggiore osseruatione degne,ch'io non mi haueua prima pensato ; cominciai
à misurare minutissimamente con somma diligenza ciaseuna parte loro: delle quali tanto diuenni sol
lecito inuestigatore, non vi sapendo conoseer cola, che con ragione, & con bella proportione non
fusTe fatta, che poi non vna, ma più e più volte mi son trasferito in diuerse parti d'Italia, & fuori per
potere intieramente da quelle,quale fusse il tutto,comprendere,& in disegno ridurlo. La onde veg-
gendo,quanto quello commune vso di fabricare,sia lontano dalle osfertiationi da me fatte nei detti
edifici], & lette in Vitruuio,& in Leon Battista Alberti,& in altri eccellenti scrittori che dopo Vitru-
uio sono stati,& da quelle ancho, che di nuouo da me sono siate praticate con molta sodisfattione,
& laude di quelli,che si sono seruiti dell'opera mia; mi è parso cosa degna di huomojilquale non solo
àsestessodeueesler nato, ma ad vtilità ancho de gli altri; il dare in luce idisegni di quegli edifici),
che in tanto tempo, & con tanti miei pericoli ho raccolti, & ponerc breuemente ciò che in essi me
parso più degno di consideratione; & oltre à ciò quelle regole, che nel fabricare ho osscruate, & os-
senda fine che coloro, i quali leggeranno quelli mici libri polsino seruirsi di quel tanto di buono
che vi sarà,& in quelle cose supplire,nelle quali (come che molte forsè ve ne saranno) io hauerò man
cato: onde coli à poco à poco s'impari à lasciar da parte gli Urani abusi,Ie barbare inuentioni>& le su-
perssue spese, &, (quello che più importa) àschifarc le varie,econtinouerduine, che in molte sabri-
che si sono vedute. Et à quella impresa tanto più volentieri mi son meslò,quanto ch'io veggo à que-
lli tempi csTere asTaissimi di quella professione sludiosi: di molti de' quali ne' suoi libri là degna,& ho
norata memoria Messer Giorgio Vasari Aretino Pittore, & Architetto raro, onde spero che'l modo
di fabricare con vniuersale vtilità si habbia à ridurre, e tolto à quel termine, che in tutte le arti è sòm-
mamentedesiderato;& al quale in quella parte d'Italia par che molto auicinato si sia: conciolìa che
non solo in Venetia, oue tutte le buoni arti fiorilcono,& che sola n'è come esempio rimasà della gran
dezza,& magnificenza de' Romani; si comincia à veder fabrichec'hanno del buono, dapoi che Mcs-
ser Giacomo Sansouino Scultore, & Architetto di nome celebre, cominciò primo à far conoseere la
bella maniera, come si vede (per lasciare à dietro molte altre sue belle opere) nella Procurala noua,
la quale è il più ricco, & ornato edificio, che forsè siallato fatto dagli Antichi in qua: Ma ancho in
molti altri luoghi di minor nome, & massi inamente inVicenza Città non molto grande di circuito,
ma piena di nobilissimi intelletti, & di ricchezze assai abbondante: & oue prima ho hauuto occasione
di praticare quello, che hora à commune vtilità mando in luce, si veggono adaissime belle fabriche ,
& molti gcntil'huomini vi sono slati studionTsinii di quesl'arte, i quali è per nobiltà, e per eccellente
dottrina non sono indegni di esser annoucrati tra i più illuslri; come il Signor Giouan Giorgio Trilli-
no splendore de'tempi noslri ; & i Signori Conti Marc'Antonio, & Adriano fratelli de' Thieni ; & il
Signor Antenore Pagello Caualier ; & oltre à qucsli, i quali parlati à miglior vita nelle belle,& orna-
te fabriche loro hanno lasciato di se vn'eterna memoria ; vi è hora il òignor Fabio Monza intelligente
di assaissime cose ;il Signor Elio de' Belli figliuolo che fu del Signor Valerio, celebre per l'artificio
de'Carnei, & dello scolpire inCristallo; il Signor Antonio FrancescoOliuicra, il quale oltra la
cognitionedi molte seienze è Architetto, & Poeta eccellente, come ha dimostrato nella sua Ale-
mana, poema in verso Heroico, & in vna sua fabrica a'Boschi di Nanto, luogo del Vicentino :
B & final-
 
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