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Palladio, Andrea
I Qvattro Libri Dell'Architettvra: Ne' quali, dopo vn breue trattato de' cinque ordini, [e] di quelli auertimenti, che sono piu necessarij nel fabricare ; Si Tratta Delle Case Private, delle Vie, dei Ponti, delle Piazze, dei Xisti, et de' Tempij — Venedig, 1581

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https://doi.org/10.11588/diglit.1649#0007
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"P'), dei

PRIMO. 7
àc|ù'ello,che si vuol fare. Considerate quelle cose,nel disegno,e nel Modello;!? deue fare diligente-
mente il conto di tutta la spesa,che vi può andare : e fare à tempo prouisione del danaro,e apparec-
chiar la materia,che parerà fardi mestieri;acciochc edificando,non manchiaIcunacosa,cheimpedi-
sca il compimento deH'opera,e(Tendo che non picciolalodesiadell'edificatorejenonmediocre vti-
lità à tutta la fabrica ; se con la debita prestezza vien fornita, & che tutti i muri ad egual segno tirati ;
egualmente calino:onde non facciano quelle fessure, che si sogliono vedere nelle fabriche in diuersi
tempi,& inegualmente condotte al fine.E però eletti i più periti artefici,che si possano hauere,accio-
che ottimamente l'opera sia dirizzata> secondo il loro consigliossi prouederà di legnami, di pietre,
d'arena,di calce,e di metalli:circa lequali prouisioni si haueranno alcune auertenze,come che per fa
re le trauamenta de' solari delle }>ale,e delle stanze, di tante traui si proueda, che ponendole tutte in
opera; resti fra lunare l'altra lo spatio di vna grossèzza,e mera di traue: medesimàmente circa le pie-
tre;si auertirà,che per fare le erte delle porte,e delle fenestre; non si ricercano pietre più grosse della
quinta parte della larghezza della luce,nè meno della sesta. E se nella fabrica anderanno adornamen
ti di colonne.ò di pilastri;si potranno far le base,i capitelli,e gli architraui di pietra, e l'altre parti di
pietra cotta. Circa i muri ancora si hauerà consideratione,che si deono diminuire secondo che si in-
alzano: lequali auertenze giouerannoàfare il conto giudo, e (cerneranno gran parte della spelà.
E perche di tutte quedeparti si dirà minutamente a'luoghi loro; baderà pei hora hauer dato queda
vniuersale cognitione,e fatto come vn'abozzamento di tutta la fabrica.Ma perche oltra la quantità,
si deueancho hauer consideratione alla qualità,e bontà della materia;ad eleggerla migliorejcigio-
uerà molto la esperienza pigliata dalle fabriche fatte da gli altri : perche da quelle auisati ; potremo
facilmente determinare ciò che a' bisogni nodri sia acconcio, & espediente. E benché Vitruuio ,
Leon Battida Alberti, & altri eccellenti scrittori habbiano dato quegli auertimenti, che si debbono
hauere nell'elegger e(Ta materia ; io nondimeno acciò che niente in quedi miei libri paia mancare,
ne dirò alcuni, redringendomi à i più necessarij.

*3

DE I LEGNAMI.

Cap. I I.


LEGNAMI (come ha Vitruuio al cap.ix del ij.lib.) si deono tagliare l'Autunno,
e per t utto il Verno;perciocheallhora gli alberi ricuperano dalle radici quel vigore,
e ibdezza,che nella Primauera, e nella Edate per le frondi,e per li frutti era sparso ie
si taglieranno mancandola Luna ; perche quell'humore, che à corrompere i legni è
attissimo;a quel tempo è consumato: onde non vengono poi da tignole,ò da tarli of
fesi. Si deono tagliare solamente sino al mezo della midolla, e cosi lasciarli fin che si
secchino:percioche dilandojvscira fuori quell'humore, che sarà atto alla putrefattione. Tagliati ; si
riporranno in luogo,oue non vengano caldissimi Soli,nè impetuosi venti,nè pioggie: e quelli massi-
mamente deono edere tenuti al coperto,che da se stessi nascono:& accioche non si fendano,& egual
mente si secchinojlì vngeranno di derco di bue. Non si deono tirare per la rugiada,ma dopo il mezo
dì : nè si deono lauorare, essendo di rugiada bagnati, ò molto secchi ; percioche quelli facilmente si
corrompono, e quedi fanno bruttissimolauoro: Nèauanti tre anni saranno ben secchi pervsode'
palchi,e delle porte,e delle fenedre.Bisogna che 1 padroni,che vogliono fabricare;s'informino bene
da i periti,della natura de i legnami,e qual legno à qual cola è buono,e quale non. Vitruuio al det-
to luogo ne dà buona indruttione, & altri dotti huomini, che ne han scritto copiosamente.

DELLE PIETRE.

Cap. III.


ELLE pietre altrehabbiamo dalla Natura,altre sono fatte dall'indudriadegli huo
mini : le naturali si cauano dalle petraie, e sono ò per far la calce, ò per fare i muri :
di quelle, che si tolgono per far la calce; si dirà più di sotto : Quelle delle quali si fan-
no i muri, ò sono marmi, e pietre dure, che si dicono ancho pietre viue ; oucro so-
no pietre molli, e tenere. 1 marmi, e le pietre viue si lauorcranno subito cauate :
perche sarà più facile il lauorarle all'hora, che se per alcun tempo f ulsero date all'ae-
re, essendo che tuttelepietre, quanto più danno cauate, tanto piùdiuengono dure:e si potranno
metter subito in opera. Ma lepietre molli, e tenere, massimamente se la natura,e soficienza loro ci
sarà incognita, come quando si cauassero in luogo,oue per adietro non ne fodero date cauate ; si
deono cauare la Edate, e tenere allo scoperto,nè si porranno anzi due anni in opera: si cauano la
Edate, accioche non essendo elle auezze a venti, alle pioggie, & al ghiaccio ; à poco à poco s'in-
duriseano, & diuengaho atte à residere à sìmili ingiurie de' tempi. Et tanto tempo si lasciano ,
B a accioche
 
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