III. - Indice e illustrazione delle leggende della nostra carta
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Nel 1526 (14 Sett.) Giambattista Pabii vendette per 3000
ducati a Stefano Fabii il suo Casale di Porta Medaglia: i
contini erano: da un lato il Casale Falcognani di Virgilio
Cenci, da un altro il Casale della Torricella di Stefano
Fabii, a mezzogiorno il Casale di Castel di Leo, a setten-
trione un fosso, dall’altra parte del quale stava il Casale
di Cesare Cenci (A. Cap. Pietro Rutili ap. N. C. 40;
J. F. 17).
Nel 1579 (12 Marzo) vi fu una terminazione fra Porla
Medaglia e la Falcognana tra Baldassare e Melchiorre Cenci,
e Fabrizio Fabii, e Bernardino Cavalieri (A. Cap. C. Sac-
coccia 189 ap. J. C. 751).
Nel 1585 (21 Agosto) il Casale di Fabrizio Fabii chia-
mato la Torricella e Parli Medaglia (sic) di 155 rabbia fu
affittato da lui per 9 anni al prezzo di 45 giulii annui per
rabbia, a Bartolommeo del fu Giovanni de Episcopis (.4.
Cap. Vespasiano de Bonis f. 116 ap. N. C. 27).
Inclinerei a identificare il Casale non coll'attuale di
Porta Medaglia, ma colla casa diruta all’E. di esso: v. pure
la pianta di Falcognana Cenci nel Cat. A. VII, 24,cf. 44.
s. *C(asale) di S(anta) Prasedia.
Deve essere il Casale di Fioranello, chiamato S. Pras-
sede anche dal Mattei. Non si è saputo finora niente delle
proprietà di S. Prassede in questi dintorni, e non so se
vi si possa riferire la vendita del Castrum Praxedis fatta
da Alessandro Chigi a Luca Massimi il 9 Aprile 1544 (A.
Cap. Sisto Ambrogi in f.° ap. J. C. 1113). Ricordiamo a
questo proposito che Torricola fu dei Massimi anch’esso
(Cat. A. VII, 19, 26, 54).
s. * Fiorano.
Nel medioevo fu successivamente di Santa Saba (atto
del 961, ove il nome apparisce come Florarium) di S. Paolo,
di S. Balbina, e di Giovanni Orsini (T. IX, 114: v. A. B.
I, 55, il. 4).
Nel 1398 ne furono padroni i figli di Pietro di Matteo
(Albertoni?) ed i coniugi de Montenigro.
Nel 1440 e 1463 i Monaci di S. Paolo alienarono la parte
del fondo chiamata Fioranello.
Gli Albertoni vi erano già nel 1473: ciò si argomenta
da un atto di divisione delfll Giugno di quell’anno, fra
Girolamo e Gregorio di Pietro Matteo Albertoni (A. Cap.
Lorenzo Festa not. in fol. ap. J. A. 272) che vi erano pure
nel 1499 (v. T.).
Nel 1533 (23 Giugno) Nicola de Bagattini vendette una
tenuta di 80 rabbia, poco più poco meno, chiamata Fio-
rano, agli eredi di Giacomo Cardelli (A. Cap. S. Amanni
f. 127' ap. N. C. 25), e questi nel 1536 vendettero la stessa
tenuta a Francesco Savelli Piccolomini (id. not. f. 13 ap.
J. C. 531). 1
Nel 1537 (20 Marzo) Girolama Caffarelli, vedova di Mario
Albertoni, locò a Sabba de Juniis ed a Bartolommeo Politi
di Frascati un Casale chiamato Fiorano, confinante coi
beni di Antonino Frangipani e Meolo Bachartini, con la
torre di S. Maria Nuova, e col Gasale della Cecchignola
(AST. Prot. 137 S. Arroni f. 56').
1 Lo J. ha emptio Casalis Fiorarli facla per Franciscum Sabel-
lum de Piccolominibus et Ioannem Baplistam et fralres de Cardellis:
ma è certo che qui vi è subentrato qualche errore.
Nel 1547 poi Fiorano fu di Girolamo Frangipani, che, il
23 Maggio, ne affittò una parte a Lorenzo Bonorio di Ca-
stello per cinque anni (A. Cap. Bernardo de Conti not. ap.
A. C. 51).
Nel 1548 vi entrarono i Della Valle (LSS. I, 122).
Nel 1570 (15 Marzo) Ottavio della Valle vendette la sua
parte agli eredi di Tommaso Armentieri (A. Cap. C. Saccoc-
cia 270 ap. J. A. 830).
Fioranello fu poi nel 1539 (24 Marzo) locato da Alteria
Cesarmi, moglie di Tiberio Margani, a Battista Margani
per 9 anni : aveva l’estensione di circa 68 rabbia (A. Cap.
N. Straballati 31v ap. N. G. 49).
Nel 1564 (3 Ott.) fu affittato dalla medesima per 5 anni
a Cencio Frangipani; i confini erano: i beni di Francesco
Colonna, dei Gabrielli e dei Massimi (AST., Prol. 1522
C. Saccoccia, 645).
Nel 1574 (19 Maggio) vi furono terminazioni fra la Selce,
che fu di S. Maria Nuova (T. IX, 89) e Fiorano degli Armen-
tieri, e fra Fiorano e Fioranello della sopraddetta Alteria
Margani (A. Cap. C. Saccoccia 452% 454 ap. N. C. 44, 45, 51).
Nel 1654 Fioranello fu di Domenico Iacovacci (Cat. A.
VII, 26).
Nel 1660 Fiorano, Fioranello e Cornacchiola furono del-
lTstituto dell’Annunziata (Cat. A. VII, 19).
s. *Castel di Lio.
Il T. (IX, 429) non ne dà la storia durante il 1500. Si
deve probabilmente identificarlo col Laicello.
Nel 1330 (29 Luglio) vi fu una vendita della metà dei
fondi di Torricella e Calvisciano (o Calvastrano) fatta da
Jacobello ed Agnese de Tineosi ad Andreozzo de Rubeis.
Questa prima vendita fu seguita da una seconda di altre
frazioni nel 1335 (ASS. Matteo di Paolo Grassi not. ap. J.
R. 347, T. 246, v. A. R. I, 43).
Nel 1351 lo zio e tutore del figlio di Andreozzo de Ru-
beis vendette a Ceccho di Meolo di Giovanni de Rubeis il
Casale Laicellus, prossimo a quello della Torricella per
1000 fiorini (ASS. Francesco Pucci ap. J. R. 356, che dà
la data sbagliata del 1451 : v. A. R. cit.). Altre menzioni
più recenti della Torricella nel J. (V, 80, 331) non possono
essere assegnate con certezza a questo Casale.
Nel 1^95 (3 Agosto) Mariano, erede di Paolo de Lenis,
vendette una parte del Casa1 e detto Castel di Leo, con la
metà di una quarta parte del castro diruto esistente in
detto Casale, a Giuliano de Lenis (A. Cap. Latinus de Ma-
sciis 149v ap. N. C. 58, il quale cita pure altre vendite
fatte dallo stesso a membri della famiglia, id. not. 197',
199v). La quarta parte di Castel Leone è menzionata fra i
beni confiscati di Paolo Margani (Motu-Proprio del 1502,
v. La Cornachiola).
Nel 1512 (14 Die.) Domenico de Massimi comprò il Casale
di Castel di Leo e la Torricella di S. Anastasia (A. Cap.
S. Vannuzzi 401 ap. J. M. 739: lì. C.).2
Nel 1520 (4 Febbr.) una terza parte del Casale Castel
di Leo fu comprata da Paola Piccha, moglie di Lorenzo
Motini (id. not. 24 ap. J. P. 751).
4 La J. dà la data 14 Sett. e parla di una sesta parte della te-
nuta.
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Nel 1526 (14 Sett.) Giambattista Pabii vendette per 3000
ducati a Stefano Fabii il suo Casale di Porta Medaglia: i
contini erano: da un lato il Casale Falcognani di Virgilio
Cenci, da un altro il Casale della Torricella di Stefano
Fabii, a mezzogiorno il Casale di Castel di Leo, a setten-
trione un fosso, dall’altra parte del quale stava il Casale
di Cesare Cenci (A. Cap. Pietro Rutili ap. N. C. 40;
J. F. 17).
Nel 1579 (12 Marzo) vi fu una terminazione fra Porla
Medaglia e la Falcognana tra Baldassare e Melchiorre Cenci,
e Fabrizio Fabii, e Bernardino Cavalieri (A. Cap. C. Sac-
coccia 189 ap. J. C. 751).
Nel 1585 (21 Agosto) il Casale di Fabrizio Fabii chia-
mato la Torricella e Parli Medaglia (sic) di 155 rabbia fu
affittato da lui per 9 anni al prezzo di 45 giulii annui per
rabbia, a Bartolommeo del fu Giovanni de Episcopis (.4.
Cap. Vespasiano de Bonis f. 116 ap. N. C. 27).
Inclinerei a identificare il Casale non coll'attuale di
Porta Medaglia, ma colla casa diruta all’E. di esso: v. pure
la pianta di Falcognana Cenci nel Cat. A. VII, 24,cf. 44.
s. *C(asale) di S(anta) Prasedia.
Deve essere il Casale di Fioranello, chiamato S. Pras-
sede anche dal Mattei. Non si è saputo finora niente delle
proprietà di S. Prassede in questi dintorni, e non so se
vi si possa riferire la vendita del Castrum Praxedis fatta
da Alessandro Chigi a Luca Massimi il 9 Aprile 1544 (A.
Cap. Sisto Ambrogi in f.° ap. J. C. 1113). Ricordiamo a
questo proposito che Torricola fu dei Massimi anch’esso
(Cat. A. VII, 19, 26, 54).
s. * Fiorano.
Nel medioevo fu successivamente di Santa Saba (atto
del 961, ove il nome apparisce come Florarium) di S. Paolo,
di S. Balbina, e di Giovanni Orsini (T. IX, 114: v. A. B.
I, 55, il. 4).
Nel 1398 ne furono padroni i figli di Pietro di Matteo
(Albertoni?) ed i coniugi de Montenigro.
Nel 1440 e 1463 i Monaci di S. Paolo alienarono la parte
del fondo chiamata Fioranello.
Gli Albertoni vi erano già nel 1473: ciò si argomenta
da un atto di divisione delfll Giugno di quell’anno, fra
Girolamo e Gregorio di Pietro Matteo Albertoni (A. Cap.
Lorenzo Festa not. in fol. ap. J. A. 272) che vi erano pure
nel 1499 (v. T.).
Nel 1533 (23 Giugno) Nicola de Bagattini vendette una
tenuta di 80 rabbia, poco più poco meno, chiamata Fio-
rano, agli eredi di Giacomo Cardelli (A. Cap. S. Amanni
f. 127' ap. N. C. 25), e questi nel 1536 vendettero la stessa
tenuta a Francesco Savelli Piccolomini (id. not. f. 13 ap.
J. C. 531). 1
Nel 1537 (20 Marzo) Girolama Caffarelli, vedova di Mario
Albertoni, locò a Sabba de Juniis ed a Bartolommeo Politi
di Frascati un Casale chiamato Fiorano, confinante coi
beni di Antonino Frangipani e Meolo Bachartini, con la
torre di S. Maria Nuova, e col Gasale della Cecchignola
(AST. Prot. 137 S. Arroni f. 56').
1 Lo J. ha emptio Casalis Fiorarli facla per Franciscum Sabel-
lum de Piccolominibus et Ioannem Baplistam et fralres de Cardellis:
ma è certo che qui vi è subentrato qualche errore.
Nel 1547 poi Fiorano fu di Girolamo Frangipani, che, il
23 Maggio, ne affittò una parte a Lorenzo Bonorio di Ca-
stello per cinque anni (A. Cap. Bernardo de Conti not. ap.
A. C. 51).
Nel 1548 vi entrarono i Della Valle (LSS. I, 122).
Nel 1570 (15 Marzo) Ottavio della Valle vendette la sua
parte agli eredi di Tommaso Armentieri (A. Cap. C. Saccoc-
cia 270 ap. J. A. 830).
Fioranello fu poi nel 1539 (24 Marzo) locato da Alteria
Cesarmi, moglie di Tiberio Margani, a Battista Margani
per 9 anni : aveva l’estensione di circa 68 rabbia (A. Cap.
N. Straballati 31v ap. N. G. 49).
Nel 1564 (3 Ott.) fu affittato dalla medesima per 5 anni
a Cencio Frangipani; i confini erano: i beni di Francesco
Colonna, dei Gabrielli e dei Massimi (AST., Prol. 1522
C. Saccoccia, 645).
Nel 1574 (19 Maggio) vi furono terminazioni fra la Selce,
che fu di S. Maria Nuova (T. IX, 89) e Fiorano degli Armen-
tieri, e fra Fiorano e Fioranello della sopraddetta Alteria
Margani (A. Cap. C. Saccoccia 452% 454 ap. N. C. 44, 45, 51).
Nel 1654 Fioranello fu di Domenico Iacovacci (Cat. A.
VII, 26).
Nel 1660 Fiorano, Fioranello e Cornacchiola furono del-
lTstituto dell’Annunziata (Cat. A. VII, 19).
s. *Castel di Lio.
Il T. (IX, 429) non ne dà la storia durante il 1500. Si
deve probabilmente identificarlo col Laicello.
Nel 1330 (29 Luglio) vi fu una vendita della metà dei
fondi di Torricella e Calvisciano (o Calvastrano) fatta da
Jacobello ed Agnese de Tineosi ad Andreozzo de Rubeis.
Questa prima vendita fu seguita da una seconda di altre
frazioni nel 1335 (ASS. Matteo di Paolo Grassi not. ap. J.
R. 347, T. 246, v. A. R. I, 43).
Nel 1351 lo zio e tutore del figlio di Andreozzo de Ru-
beis vendette a Ceccho di Meolo di Giovanni de Rubeis il
Casale Laicellus, prossimo a quello della Torricella per
1000 fiorini (ASS. Francesco Pucci ap. J. R. 356, che dà
la data sbagliata del 1451 : v. A. R. cit.). Altre menzioni
più recenti della Torricella nel J. (V, 80, 331) non possono
essere assegnate con certezza a questo Casale.
Nel 1^95 (3 Agosto) Mariano, erede di Paolo de Lenis,
vendette una parte del Casa1 e detto Castel di Leo, con la
metà di una quarta parte del castro diruto esistente in
detto Casale, a Giuliano de Lenis (A. Cap. Latinus de Ma-
sciis 149v ap. N. C. 58, il quale cita pure altre vendite
fatte dallo stesso a membri della famiglia, id. not. 197',
199v). La quarta parte di Castel Leone è menzionata fra i
beni confiscati di Paolo Margani (Motu-Proprio del 1502,
v. La Cornachiola).
Nel 1512 (14 Die.) Domenico de Massimi comprò il Casale
di Castel di Leo e la Torricella di S. Anastasia (A. Cap.
S. Vannuzzi 401 ap. J. M. 739: lì. C.).2
Nel 1520 (4 Febbr.) una terza parte del Casale Castel
di Leo fu comprata da Paola Piccha, moglie di Lorenzo
Motini (id. not. 24 ap. J. P. 751).
4 La J. dà la data 14 Sett. e parla di una sesta parte della te-
nuta.