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Raffei, Stefano; Winckelmann, Johann Joachim
Saggio di osservazioni sopra un Bassorilievo della Villa dell'Eminentissimo Signor Cardinale Alessandro Albani — Rom, 1773

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https://doi.org/10.11588/diglit.19012#0086
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SOPRA UN ALTRO BASSORILIEVO.
legoria della Palude Lernea s allusiva alla sloria del dissecamento 3 riferi-
ta da Servio. Quella spiegazione allegorica non par che possa suslìslere al
confronto di tanti antichi Monumenti 3 nei quali abbiamo effigiate le fa-
tiche di Ercole. E" per quelli manifeslo, che gli antichi artefici nella rap«
presentazione di quella Impresa seguivano le Favole de5 Poeti 3 e collante-
mente figuravano Ercole combattente con un serpente di molte tesle 3 av-
vegnaché nelle altre circostanze uniformi non folsero, come non lo furono
neppure i Poeti.
Se V Idra islesTa Lernea si potesse dagli antichi artefici rappresentare in
tal forma, e se siavi fondamento da poterla dire nel basiorilievo , e nella
medaglia rappresentata, è un dubbio il quale , comeche al Pellerin non sia
venuto , o ì' abbia non curato j ciononoslante non sembra disprezzabile , e
da non averlo in considerazione . Imperciocché la fatica di Ercole con l'Idra
rinascente è si celebre, e fu dagli antichi tante volte descritta , ed effigiata,
che per tal motivo potrebbe venire in pensiero di riconoscerla espresfa nel
bassorilievo 3 anziché ravvisarvi un azione di Ercole asfai meno nota.
Quanto alla prima parte del dubbio ; a me pare non doverli nel no-
stro caso trascurare quella Maslìma, sù cui fonda il Winkelmann tutte le sue
Ipiegazioni degF Inediti Monumenti 3 la quale è di non suppore 3 che gli an-
tichi siansi regolati a capriccio nelP espreslìoni delle loro immagini 3 special-
mente in quelle appartenenti alla Mitologia , ed alla Favola Eroica, ed
Omerica, ma che vi rapprejsentarono per lo più obbietti, e circoslanze sa-
pute, e cognite , se non ai noslri, ai loro tempi. 1 Quindi io osservo che
Pausania nella descrizione della celebre Pittura Delfica di Polignoto 3 rissette
che vi dipinse Licomede figliuolo di Creonte ferito nel carpo della mano ,
perchè Lescheo avea detto, che in quella parte fu colpito da Agenore,2 cioc-
che forsè Polignoto non avrebbe fatto 3 se nella poesia di Lescheo non lo
ave (Te trovato scritto j tanto riguardo avevano a cavare dagli scrittori le par-
ticolarità j eziandio secondane, delle loro immagini . Ciò presupposto : il
medesimo Pausania portò parere , che T Idra fosse veramente un serpente più
grande e smisurato, e velenosissimo, nel fiele di cui Ercole tingesfe le sue
freccema che non avesfe che un solo capo, e la moltiplicità delle tesle
le fosse attribuita dal Poeta Pisandro per ingrandire maggiormente il suo
Poema , facendo in tal modo comparire orribilislìma quella fiera. 3 La de-
scrizion di Pisandro fu da poileriori Poeti seguita sì ciecamente 3 che la mol-
tiplicità delle telle nell' Idra di Lerna preslo diventò indubbitata sloria j sic-
chè tutti la descrissero per un serpe di molti capi 3 e con cento la dille Eu-
F • 3 ripi-
di] Wink. Pref. p.xvn. [a] Paus. lih.x.'c.xxv. p. 859. [?] Pavis. Lìb.il. c.xxxvii. p.w»
 
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