SOPRA UN ALTRO BASSORILIEVO. *3
da Macrobio furori descritti : horum pedes in Draconum uohmbia definebant1 .
Or la mezza donna del bassorilievo non può Scuramente interpetrarsi per
uno di quelli motòri ; poiché Tappiamo aver5 Ercole combattuto co' Gigan-
ti , 3 non con le Gigantesse, che non sono di Favola ; anzi dalla Favola Ci
ha collantemente che sono nati dalla Terra. Queir Idra allegorica ha poi
tante differenze, che chi riconoscere ve la volelTe , come anco a me nel
primo vedere il marmo venne in pensiero, non Ci appoggerebbe, per mio
avviso, a sodissimo fondamento. Il Winkelmann medesìmo, ancorché ab-
bia scritto di aver veduto effigiata Y Idra in quella fatica di Ercole con vol-
to femminile , nulladimeno pare che giudicale non potersì ravvisare espressa
nel noslro marmo . Imperciocché interrogato dair Eminentissimo Alesfandro
Albani perchè gli dicesse qual Fatto di Ercole vi credeva rappresentato,
rispose ingenuamente allora di non saperlo, la qual rispoila riferitami dall'*
Eminenza Sua nel farmi vedere il bassorilievo , fummi di grande autorità per
torto dislogliermi dair idea, che sì cognita Impresa di Ercole vi sosTe es-
pressa. Mi avvenni poi a leggere in Erodoto la Tradizione deJ Greci di
Ponto intorno alla Echidna Scitica 3 e parvenu che quelP Erculeo avvenimento
vi fosse verisimilmente effigiato. Dissi vcrisimilmente, non avendo io la fran-
chezza , e 1' autoriti, del Signor Pellerin, il quale , come vidi poi , senza
alcuna minima esitazione nelF elpoilo roverscio lo riconosce.
I V.
Due diverse favolose Tradizioni ci sono rimaile neJ Greci Scrittori
deir Echidna Scìtica , amendue le quali però convengono nella descrizione di
quella serpentina donna. Quella degli Sciti è brevemente così da Diodoro
Siculo riferita. 3 Favoleggiano gli Sciti essere nata appresso di loro una Ver-
gine , di cui r aspetto fino al cingolo era di femmina , il rimanente di ser-
pe, e da essa , fatta madre da Giove 3 esser nato Scita , che alla nazione die
nome. V altra degli antichissimi Greci, che abitavano in Ponto , narrata a
lungo da Erodato nella Melpomene , fa quello Scita figliuolo di Ercole, e
dell' Echidna, che partorillo con altri due gemelli in un parto . La Favola,
oer quello che appartiene al Fatto contenuto dal bassorilievo, è la seguen-
te + . Dopo la fatica , in cui uccise Gerione, portando seco Ercole le vac-
che a lui tolte , viaggiava per una regione detta prima Bea , e poseia Scizia
da Scita figliuolo dell'Echidna, che n* era Regina j e llanco pel disallroso
viaggio, scese dal cocchio, lasciò paseere le cavalle , ed avvoltatoli nella
pelle del leone prese riposo . Nel frattempo del sonno per divina dispofìzio-
ne Ci allontanarono , e disparvero le sue cavalle . Della tosì, e non vedendo-
le,
£1] Macrob. Satur. Dier. Lib.l. c. xx. [3] Bibliot.Hist.Amftelodami 1746, Tom. 1Jib.1I.
{Yj Silius Ital. lib.xn.Paus.Lib. «I. c.xxm. pag-i55-
[4] Herod.Lib.iv.p.224. Edit.jacobiTron.171
da Macrobio furori descritti : horum pedes in Draconum uohmbia definebant1 .
Or la mezza donna del bassorilievo non può Scuramente interpetrarsi per
uno di quelli motòri ; poiché Tappiamo aver5 Ercole combattuto co' Gigan-
ti , 3 non con le Gigantesse, che non sono di Favola ; anzi dalla Favola Ci
ha collantemente che sono nati dalla Terra. Queir Idra allegorica ha poi
tante differenze, che chi riconoscere ve la volelTe , come anco a me nel
primo vedere il marmo venne in pensiero, non Ci appoggerebbe, per mio
avviso, a sodissimo fondamento. Il Winkelmann medesìmo, ancorché ab-
bia scritto di aver veduto effigiata Y Idra in quella fatica di Ercole con vol-
to femminile , nulladimeno pare che giudicale non potersì ravvisare espressa
nel noslro marmo . Imperciocché interrogato dair Eminentissimo Alesfandro
Albani perchè gli dicesse qual Fatto di Ercole vi credeva rappresentato,
rispose ingenuamente allora di non saperlo, la qual rispoila riferitami dall'*
Eminenza Sua nel farmi vedere il bassorilievo , fummi di grande autorità per
torto dislogliermi dair idea, che sì cognita Impresa di Ercole vi sosTe es-
pressa. Mi avvenni poi a leggere in Erodoto la Tradizione deJ Greci di
Ponto intorno alla Echidna Scitica 3 e parvenu che quelP Erculeo avvenimento
vi fosse verisimilmente effigiato. Dissi vcrisimilmente, non avendo io la fran-
chezza , e 1' autoriti, del Signor Pellerin, il quale , come vidi poi , senza
alcuna minima esitazione nelF elpoilo roverscio lo riconosce.
I V.
Due diverse favolose Tradizioni ci sono rimaile neJ Greci Scrittori
deir Echidna Scìtica , amendue le quali però convengono nella descrizione di
quella serpentina donna. Quella degli Sciti è brevemente così da Diodoro
Siculo riferita. 3 Favoleggiano gli Sciti essere nata appresso di loro una Ver-
gine , di cui r aspetto fino al cingolo era di femmina , il rimanente di ser-
pe, e da essa , fatta madre da Giove 3 esser nato Scita , che alla nazione die
nome. V altra degli antichissimi Greci, che abitavano in Ponto , narrata a
lungo da Erodato nella Melpomene , fa quello Scita figliuolo di Ercole, e
dell' Echidna, che partorillo con altri due gemelli in un parto . La Favola,
oer quello che appartiene al Fatto contenuto dal bassorilievo, è la seguen-
te + . Dopo la fatica , in cui uccise Gerione, portando seco Ercole le vac-
che a lui tolte , viaggiava per una regione detta prima Bea , e poseia Scizia
da Scita figliuolo dell'Echidna, che n* era Regina j e llanco pel disallroso
viaggio, scese dal cocchio, lasciò paseere le cavalle , ed avvoltatoli nella
pelle del leone prese riposo . Nel frattempo del sonno per divina dispofìzio-
ne Ci allontanarono , e disparvero le sue cavalle . Della tosì, e non vedendo-
le,
£1] Macrob. Satur. Dier. Lib.l. c. xx. [3] Bibliot.Hist.Amftelodami 1746, Tom. 1Jib.1I.
{Yj Silius Ital. lib.xn.Paus.Lib. «I. c.xxm. pag-i55-
[4] Herod.Lib.iv.p.224. Edit.jacobiTron.171