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Ripa, Cesare; Facio, Lepido [Bearb.]
Iconologia Overo Descrittione Di Diverse Imagini cauate dall'antichità, & di propria inuentione — In Roma: Appresso Lepido Facij, 1603

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https://doi.org/10.11588/diglit.3396#0196
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DI CESARE RIPA. 17?
coCo, che fomenta continouamente , come vcello di preda, per rapire al-
trui , ò la robba, ò l'honore.
DOnna che tenga in mano vna canna con l'hamo, col quale habbia__.
pre-so vn pesee, & altri pesei si veda no in vn vaso già morti, perciò-
che Fraude, ò inganno altro non è, che fìngere di fare vna cosa buona-.,
& inori dell'opinione altrui farne vna cattiua, come fa il peseatore, che
porgendo mangiare a'pesci, gli prende, & amazza.
Francie , de l'jtrioHo. - -
Hauea vn piaceuol viso, babito bone fio, Era brutta e desorme in tutto il resio:
^'hutàlvo^#ixchi;-***nd<itr$rititCy Mamscondea quesiesitttx^epraue
rn parlar si benigno,esi modello ' Con lungo babito, e largo, e [otto qutll»
Che parca Gabriel, che dicejjc Uue oéttojsicato haueafentpre il coltello.
DF V G jl.
ON N A con habitosedito, Rappigliata, conTali alle spalle, & ,,
Con vn fanciullo in braccio, & cheitia in hnliiiodi fuggire . '***
Fuga i
DOnna vestita leggiermente', alata, in atto di fuggire, con le treccie
sparse, & che volti la sebiena.
Dipingevi alata, perche la Fuga non è Fuga sé non con prontezza.
Li capellisparsi dinotano la poca cura, chejG tiene di sestesso incaso
dìstibitaFuga. . : ;£mbh"V'
Si velie d'habito leggiero, perche nondeuebaùere cosa alcuna, che gli
dia impedimento.
Si fa con la schiena riuolta,perche in latina Iocutione voltar la schiena
non vuol dir altro che fuggire .
Fuga Topolare.
DOnna che similmcnte fugga : ma tenga con ambe le mani vno scìa*
mo d'api, sotto il quale vi sia.vn grandissimo fumo..
Quello l'habbiamo per tal lignificato dagl'Egitti, & si vede per espe*
rienza, che l'api da ncssun'altra cosa, più che dal fumo s'allontanano, &
confusamente si mettono in fuga, come alle volte si vede vn popolo solle-
uarsi per leggierisfima, & picciolisiima cagiono.
f y 1^1 e.
DANTE nell'Inferno dipinge le Furie, donne di brtittisiìmo a/pet-
to , con vestiti di color negro, macchiate di sangue, cìnte con ser-
jù, con capelli serpjenti^i, con vn ramo di cipresso in vna mano, nell'al-
tra con vna tromba, dalla quale esee fiamma, & fumo nero, & son finto
da gli antichi Poeti, donne desinate à tormestare nell'inserno l'animo
demalfattori.
Furie.
Cadendo già sirn ombra all'empio viso Cacciati in dm gran cauej>nie vna luce
I minor serpi del vipereo crine Spauenteuole vien,(ìmile à quella,
Rocchi son solto ktriiìà sronte Chetd'horvintadacaneativersi
Qtusi
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