Rosa, Salvatore: Satire (Amsterdam, [1695]) [Cicognara, 1038]

E le vostre inventioni, e gl’Episodì
Son degne di Tavei ne , e Lupanari :
E voi ne pretendete, e premi, e lodi ?
Altro ci vuol per farsi illustri, e chiari,
Che (Iraccar tutto il dì Bembi , e Boccacci 3
E Fabriche del Mondo, e Dizionari.
De vostri ftudj i gloriosi impacci
L’occupazion de vostri ingegni aguzzi
Facondia han sol da schiccherar versacci.
Stirar con le Tenaglie i concettuzzi,
Attaconar le rime con la cera,
Ad ogni accento far gli’Equivocuzzi.
Hauer de Grilli in capo vna miniera 3
Far contraposti ad ogni paroluccia ,
E scrivere , e (lampare ogni Chimera,
Chi dentro à vostri versi oltre la buccia
Legge giamai ; più d’un la truova tale
Bisognosa d’impiastro , e della Cruccia :
E creder di lasciar nome immortale
Con portar Fraschein Pindo, e unitamente
Fare il Somaro , il Mule, e’1 Vetturale ?
Chi cerca di piacer solo al presente,
Non creda mai d’haver à far soggiorno
In mano à i Dotti, e alla futura gente y
Anzi haurà Culla , e Tomba in un sol giorno ,
Chi stampa auverta, che all’Oblio non sono
Nè Barche, nè Caualli da Ritorno.
Componimento ci è, che al primo Tuono ,
Letto da chi lo fece ,fà schiamazzo y
Che sotto gl’occhi poi non è più buono.
E pure il Monde è sì balordo , e pazzo ,
E fatto hù gl’occhi tanto ignorantoni,
Che non scerne dal rosso il paonazzo.
Applaude àiBavi,à i Mevjarciasinoni,
Che non havendo letto altro, che Dante ;
Voglìon far sopra i Tallì i Saiomoni ;
E con