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Tà-^teniptrtffle'furi^.scon l.e chiome
- s’accheta il Lì? ore óTrendp,.lie brrfto .
Le Calunnie una volta opprèìTr, e.uTome,
Confesieran ,che con rSgtpri gl’emendi:
Che al sin la Verità trova il suothome.
Sù , sù. della gli Spirti, e l’Ira accendi ;
E , pieno il Cord’un nobile ardimento ,
Quelli artefici rei sgrida , e riprendi*.
Così diss’Ella ; Esùl’eltremo accento
Con quella Canna sua cinta di Pampino
Toccommi il Capo, e dileguo® in vento
Da quel mométo in qua par che m’avvampid
Le fibre interne ; E, che le Furie unite
Nell’agitato sen tutte s’accampino .
Divenne il petto mio novella Dite ;
Dunque dal Cor, pria che si cangia in ceneri
Uscite pur chiusi pensieri, uscite .
Di voci in cambio adulataci ,e tenere
S’armi lo stil senza sapere in cui j
Mà sgridi i vizj, & i difetti in genere •
Chi sarà netto degl’errori altrui
Riderà sui miei fogli: E chi si duole
Dimoflrerà, chela magagna è in Lui.
Purché si sfoghi il Gor , dica chi vuole :
A chi nulla delia , soverchia il poco :
Sotto ogni Ciel Padre commun’è il Sole.
La fiate all’ombra , e il pigro Verno al foco
Tra modelli deli] l’Anno mi vede,
Pinger per gloria , e Poetar per gioco.
Delle fatiche mie seopo , e mercede
E sedisfare al Genio , al Giulio , al Vero
Chi si sente icottar, ritiri ’l piede .
Dica pur quanto sù rancor severo :
Contro le sue saette hò doppio usbergo j
Non conosco interesse, e son sincero,
Non