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Bei quali, allorché compiuti fossero, ninna benché
menoma parte rimaneva, alla quale lo scultore ed il
pittore non aggiugnessero la pompa delle loro arti ;
e tanta dovizia di ornato maravigliosamente dispo-
sta secondo le leggi del bello, non stava là oziosa a
semplice diletto degli occhi, ma significava allo spi-
rito cose utili e sante. Poiché, o le glorie e la pietà
del monarca, o le attribuzioni e il favore del Dio
per figure e per iscritti vi si esprimevano.

Possono pertanto considerarsi i monumenti egi-
ziani sotto l'aspetto dell'arte, della filologia, e del-
la storia, e questa, tanto in ciò che concerne l'ordi-
ne delle cose politiche e civili, come in ciò che
spetta alla religione ed al culto.

Ma, secondo che la presente quistione addoman-
da, sotto un solo aspetto dovremo in questo luogo
considerarli; vale a dire, in quanto ci somministra-
no mezzi a conoscere i nomi e la successione dei re.

È noto che eli Egiziani chiudevano di una li-

nea ellittica appoggiata sopra una specie di base

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ratteri che esprimevano i nomi e i titoli dei loro
sovrani . Conservando a queste ovali figure la
denominazione già loro assegnala, le chiameremo
cartelli reali. Noto è altresì che alla maggior parte
dei re di Egitto si davano due cartelli. Nel primo
erano scritti dei titoli, nel secondo il proprio no-
me del re: e quest'uso invalse, dopoché, moìtipli-

o distesa orizzontalmente

e
 
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