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note sui fatti storici, dei quali, o i monumenti me-
desimi , o la storia scritta ci hanno conservato me-
moria .
§. 3. Cenni intorno alla natura e all' epoche dei monumenti
originali, per rispetto ai nomi dei re.
Allorché, seguendo le tracce dei monumenti su-
perstiti , nei più alti tempi si spingono le indagini
sulle cose d' Egitto, un grandissimo vuoto s'incon-
tra al di là della dinastia xvni, in mezzo del quale
rari e per sconnessione incerti, appariscono i fram-
menti dell'arte e della civiltà anteriore. Il campo
della storia egiziana che va innanzi a quest'epoca,
s'assomiglia veracemente a un deserto, ove, poche
piccole e tra lor lontanissime sorgono oasi verdeg-
gianti, alle quali orma di umano pie non è guida,
sulla faccia uniforme delle squallide arene. E di
tanto difetto non è ai dotti la cagione ignota: i
quali sanno che, intorno a venti secoli avanti no-
str'era, una nazione barbarica piombò sulle più
belle contrade dell'Egitto, e ritenendone lunga-
mente il possesso, fece ogni sforzo per distruggere
tutte le opere dell'antica grandezza. Se la storia
non ci avesse conservato la notizia della invasione
degl'HiKscios, o Pastori nel paese irrigato dal Nilo,
noi, dal solo esame dei monumenti che ancor du-
rano, potremmo di un simile avvenimento far con-
gettura. Imperocché i grandi e belli edilìzi innalza-
ti dai re della dinastia xvm, compariscono nello
note sui fatti storici, dei quali, o i monumenti me-
desimi , o la storia scritta ci hanno conservato me-
moria .
§. 3. Cenni intorno alla natura e all' epoche dei monumenti
originali, per rispetto ai nomi dei re.
Allorché, seguendo le tracce dei monumenti su-
perstiti , nei più alti tempi si spingono le indagini
sulle cose d' Egitto, un grandissimo vuoto s'incon-
tra al di là della dinastia xvni, in mezzo del quale
rari e per sconnessione incerti, appariscono i fram-
menti dell'arte e della civiltà anteriore. Il campo
della storia egiziana che va innanzi a quest'epoca,
s'assomiglia veracemente a un deserto, ove, poche
piccole e tra lor lontanissime sorgono oasi verdeg-
gianti, alle quali orma di umano pie non è guida,
sulla faccia uniforme delle squallide arene. E di
tanto difetto non è ai dotti la cagione ignota: i
quali sanno che, intorno a venti secoli avanti no-
str'era, una nazione barbarica piombò sulle più
belle contrade dell'Egitto, e ritenendone lunga-
mente il possesso, fece ogni sforzo per distruggere
tutte le opere dell'antica grandezza. Se la storia
non ci avesse conservato la notizia della invasione
degl'HiKscios, o Pastori nel paese irrigato dal Nilo,
noi, dal solo esame dei monumenti che ancor du-
rano, potremmo di un simile avvenimento far con-
gettura. Imperocché i grandi e belli edilìzi innalza-
ti dai re della dinastia xvm, compariscono nello