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la dignità di ministro supremo del paese, Faraone
un nuovo nome gì'impose, che vien trascritto da
Mosè n}yD n3D¥ Tzaphnat Panganek, e reso dai
Settanta, fov^ofÀ^Gtvyjx, (0* ^n espositori hanno in-
vano cercato nell'ebraiche radici il vero signifìea-
mento di queste due voci, e pur brancolando nel-
la incertezza, e corrompendone la pronunzia, ne ca-
varono dai lessici ebraici, e dalle versioni caldai-
ca, siriaca ed araba, il senso di rivelatore di co-
se occulte: titolo che ne bene corrisponde ai sa-
lutevoli effetti del servigio da Giuseppe prestato,
né alla magnificenza del Faraone che lo impone-
va. Ma s. Girolamo, il più dotto in orientale filo-
logia di quanti espositori abbia avuto la Bibbia;
tradusse questo titolo dall'idioma nel quale fu im-
posto, e nella stessa Volgata aggiunse di proprio
espressamente, esser questa una voce egiziana (2).
Fertitque {Pharao) nomen ejus et vocavit eum (lin-
gua ìEgyptiaca ) Salvatorem mundi (3) . Della
quale interpretazione può ben esser paga la critica
più severa : e se nel copto a me noto trovar doves-
si le voci corrispondenti, non tarderei a ricono-
scerle in queste, niCUU"}- Jt <f€Jteg, pisoti an phe-
(1) Genesi xli, 45.
(2) Gen. idem. Veggasi s. Girol. Qucest. in Gerì. opp. T. 11, p.
542., ed. Martianay.
(3) Questa espressione Salvatore del Mondo, per significare
il Salvator dell'Egitto, egregiamente conferma il titolo pompo-
so die prendevasi dai re egiziani di Signo?'i del Mondo, del
quale ho parlato sopra a pag. 107.