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Ma contro ogni storica ragione alcuni moderni
scrittori credettero che l'egizio Amenòf-Memnone
una medesima persona fosse con quell'immaginato
etiope fìgluiol dell'Aurora, ed il più bello di tutti i
mortali che Ulisse avesse veduto combattere a Tro-
ia (i). L'eccidio d'Ilio accadde ( secondo le opinio-
ni dei cronologi, e di quelli ancora che alla più re-
mota epoca ascrivono quel dubbiosissimo avveni-
mento ) alcuni secoli dopo il Faraone Amenophis
III, al quale fu dato, parecchi secoli poi, il nome
di Meninone, per ragioni che in luogo opportuno
farò manifeste.

Il R. museo di Torino è ricco di bei monumenti
che appartengono a questo re; e sopra una stela del
museo di Firenze si trova il suo prenome scritto
con una variante insolita ( pag. vili, n. 107, £),
espressavi foneticamente l'idea verità, o giustìzia,
che d'ordinario vien significata per il suo simbolo.
Tra le cave di Silsilis trovai un giacente monolite
con data dell' anno xxvu, del regno di questo Fa-
raone.

A Tebe, oltre i due colossi che furon parte di
grandiosissimo edilìzio innalzato da Amenòf III,
(ne rimangono ancora stupende vestigia) esiste una
vasta porzione interna del palazzo di Luqsor, che
per ordine di lui fu scolpita. Ivi una bella serie di

lastre Autore, che questo suo nuovo lavoro mi feee cortesemen-
te conoscere innanzichè fosse fatto pubblico.
(1) Odiss. xi, 52i,



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