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Rosellini, Ippolito
I monumenti dell'Egitto e della Nubia (Band 2,1): Monumenti civili — Pisa, 1834

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https://doi.org/10.11588/diglit.4731#0048
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Tre sono le camere nelle quali è diviso l'ipogèo»
La prima, che è maggiore dell'altre due, e che
per mezzo di due pilastri è cpiasi divisa in tre par-
ti, mostra rappresentate accuratissimamente in leg-
giere rilievo opere varie di agricoltura : la caccia
agli uccelli colle reti : alcuni artefici che esercita-
no mestieri diversi; e barche che navigano per for-
za di remi, o di vele. Nella seconda camera molto
minore della prima, sono scavati due pozzi; e qui-
vi non veggonsi altre sculture, se non due statue,
or molto guaste, le quali rappresentavano il de-
funto , e che furono cavate in due nicchie nella
parete di faccia. L'ultima cameretta, che quasi dir
si potrebbe un va'iSiov, o cappe/hi funebre, contie-
ne nel fondo due statue sedute, rappresentanti il
defunto e la moglie di lui, con il titolo solito del-
l'egiziane donne J—S TJteJ&.-Kl tnebèi, che si-
gnifica , la signo XT1 I ru delia casa . La moglie
siede in posto di onore alla destra del marito; il
qual' uso vedesi praticato costantemente in ogni
altra tomba, che rappresenti i coniugi di una fa-
miglia egiziana. Le donne godevano in Egitto tan-
to più d'onoranza e di privilegi, quanto meno la
debolezza del sesso le rende abili alle faccende più
gravi; e questa non è ultima prova della squisita
civiltà di costumi alla quale erano pervenuti gli
antichi Egiziani. Diodoro siculo (i) riferisce che

(i) Lib. i, 27.
 
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