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Rosellini, Ippolito
I monumenti dell'Egitto e della Nubia (Band 2,1): Monumenti civili — Pisa, 1834

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https://doi.org/10.11588/diglit.4731#0077
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■di Beni-Hassan. In ogni modo le tombe di questa
scogliera poterono essere violate e predate dai bar-
bari, ma non distrutte, perchè sono opere scavate
nel seno del monte; e perciò anche ai giorni no-
stri sussistono.

Il moderno nome di Beni-Hassan dato dagli Ara-
bi a questo sito, che comprende egiziani sepolcri
ed arabi villaggi, è stato creduto corrispondere a
quella località, che i Greci chiamarono "Errsoi 'A(>Tc-
piSos lo Speco di Diana. Questa corrispondenza di
luoghi non sembrami esatta: poiché i Greci nel de-
nominare i paesi dell'Egitto, dando loro nella pro-
pria lingua un nome che avesse un significato equi-
valente, non furono soliti di confonderne i limiti.
Speos Artemidos, o Speco di Diana dovettero chia-
mare un luogo che trovasi a poche ore di cammi-
no da queste tombe, e che gli antichi Egiziani de-
nominarono probabilmente tempio, o speco di Pa-
sct. Poiché tra il mezzodì e il levante, in un gran
seno del monte, che sembra formato da un antico
torrente, trovammo un bel tempio non costrutto,
ma scavato nel sasso dai primi Faraoni della dina-
stia xvni, e consacrato alla dea Pasct l''À£T£/z/s
dei Greci, e la Diana dei Latini. Nostro fu il trova-
to di questo tempio, del quale non è reso conto nel-
la Description de l'Egypte; e per esso conoscemmo
il nome, le forme, le attribuzioni ed il culto della
dea leontocefala, che gli Egiziani chiamavano Pasct,
e che dai Greci, che ne confusero il nome con quel-
 
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