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Rosellini, Ippolito
I monumenti dell'Egitto e della Nubia (Band 1,3,1): Monumenti del culto — Pisa, 1838

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https://doi.org/10.11588/diglit.4685#0012
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quali elleno sono, ma quali sarebbe necessario che
fossero, perchè la sua negativa conseguenza corres-
se . Una statua egiziana , secondo le sue parole, è
un involucro, un astuccio del corpo umano, piutto-
stochè l'imitazione di un vero corpo : la faccia, sen-
za che le sue parti sien modellate secondo natura,
senza veruna indicazione delle ossa, dei muscoli,
dei nervi, delle vene, delle pieghe e delle partico-
larità della pelle ; e quindi conclude, che senza
queste qualità non v' è imitazione, e per conse-
guenza non arte propriamente detta (i). A meravi-
glia, se così fosse, come il francese Archeologo ci
narra : ma io vorrei eh' egli commettesse al più
inetto o al più abile artista, di fare una testa umana
priva di tutte le noverate qualità eh' egli asserisce
mancare alle teste egiziane; e sarei assai curioso di
contemplare questo nuovo mostro, che pur egli
chiama figure humaine. Grande dovette essere, al-
la lettura di tali giudizi, la maraviglia di tutti co-
loro che ebbero occasione e talento di contemplare
le opere dell'arte egiziana. Tra le quali, parlando
specialmente di statue, ve ne ha senza dubbio di
molto differenti maniere, ad onta delle asserzioni
del valente Archeologo, che le vuol tutte unifor-
mi , e tutte ugualmente eseguite senza veruna re-

fi) Queste e più altre cose di simil tempra, che non ci sem-
bra necessario di riferire, si leggono nei citati luoghi del
Journal des Savans,
 
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