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Sanutus, Marinus; Fulin, Rinaldo [Editor]; Barozzi, Nicolò [Editor]; Stefani, Federico [Editor]
I diarii (1496-1533) (Tomo 3): [1.10.1499 - 31.3.1501] — Venezia: a spese degli autori, 1880

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https://doi.org/10.11588/diglit.67589#0028
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MCCCCLXXXXlX, OTTOBRE.

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renda con galie e nave di expugnar la Cefalonia, et
non potè far 0, et si levò di note senza trombeta; adeo
ne rimase 90 su l’isola, quali fono impallati, et dici-
tur eliam, ne fo morti di nostri combatendo ; et si
parti. Et par, Olivier Morelo, soracomito di la galia
di Corfù, si oferse, con 6 galie e una nave armada,
tuor quella impresa ; et fo ditto, havia expugnado el
castello con bombarde di la nave, e preso turchi
erano in quello, e] qual è grando come Corfù, ma
più grasso ; tamen non fo vero.
E da Corfù, per lettere parlicular. Se intese che,
zonto li el zeneral Grimani, dismontato in terra con
vesta di roan, intese di la creation dii nuovo zene-
ral, qual pasizava sollo per la piaza.
Item, fo divulgato l’armata di Pranza, poi si partì
da la nostra, andoe scorsizando Stalimene ; et havia
abuto el dominio di l’isola di Syo, eh’ è di zenoesi
tributaria al turco ; e non fu vero.
In questo zorno, a dì 9, nel conseio di X fo de-
creto che, de coi/ero, li consieri a la bancha non me-
tesseno balota in ninna pruova, ma atendano a nu-
merar le balote, acciò non siegua eror. Et fo ditto,
esser stà messo parte di levar le vose da la bancha.
Ave contradition ; e non fu presa.
A dì X ditto. Fo pregadi, perhò che haveano
certe materie dii turco, le qua] poi fono tirate nel
conseio di X, perchè par, che ’l prothoiero di la Mo-
rea havia rechiesto a’ mothonei, li sia mandato tre
citadini a Castel Tornese, perchè havia cosse impor-
tante di parlar; dove andò Bernardo Zivran con do
altri, e rechiese voleva far trieva per uno o do mexi,
per nome dii turche, con la Signoria. Et Ihoro dis-
9 seno, senza licentia dii zeneral niente fariano. Et fo
sospetato volesse far, per meter la sua armata in
iodio securo, la qual era in colpho ; sì che, ritornati,
avisoe li retori di Modom, e il capetanio zeneral, et
poi la Signoria nostra.
A dì XI octubrio, vene teiere dii zeneralsier Anto-
nio Grimani, di XI, da.... Come 5 galie era andate
col provedador Guoro, e fanti 150, a Napoli, et 5
col provedador Pexaro a Modon con 300 fanti,
per dubito havia de quelli lochi; et che Olivier Mo-
rello, soracomito, andò a la Zefalonia, e fo rebatuto
da’ turchi. Qual poi li dimandò certe galie, e, ante,
andò et amazò alcuni turchi su ditta isola ; tamen
altro non potè far. Item, per letere di 12, scrive,
haver mandato il suo secretario a Castel Tornese,
a parlar al prothoiero di la Morea ; item, voi, moven-
dossi 1’ armada turchescha di colpho, dar in le coaze.
Depositiom di uno pedata vien da Modon, partì
a dì 26. Come la nave granda dii turcho feva aqua,

la qual era stà remurchià im poclia aqua, e Carnali vo-
lea X galie. dicendo piglieria X nostre galie, e il cape-
tanio non le ha volute dar, senza licentia dii signor.
Item, esser morto il capetanio fu di l’armala, perchè
era stà ferito, eliam il capetanio di gianizari, et par
che trovono erano morti di 1’ armata homeni 9000,
et feva conzar l’armata per ritornar in streto. El
signor turcho, che era fra terra zornate.... di Le-
panto, dovea andar in Andernopoli per divisioni di
soi boli, quali erano su le arme, e il signor dubitava
el vincitor non venisse a sacomanar la casenda, zoè
dove tiem il thesoro, sì che era levato, paucis reliclis
a Lepanto, e va ivi. Item, come a di 26, ditto pe-
dota fo a Corfù, dove era il zeneral Grimani solo la
loza col provedador Malipiero, et bave letere di la
Signoria ; qual lete, mandò drio le galie dii trafego
e Barbaria, havia licentiade; et che ’l bayloli disse:
Vuj sè venuto a manzar qui a Corfù questo che re-
sta. Unde, el si levò di loza per tornar al Zante. Et
che ’l provedador Malipiero li disse : Non ve lo dissi,
che ve intravegneria questo ? e non lo credevi. Item,
a Coroni esser division, et in do parte.
De Cao d’Istria, di sier Alvixe da Multa, po-
destà el capetanio, di 7. Come turchi passavano per
Castel Nuovo, loco nostro, con la preda cargi, e tal
di Ihoro ne havea 4 a man.
Da Udene, di luogo tenente, di 8. Come turchi
erano parte ancora solo Goricia, e dieno tornar una
parte a Udene e una a Gradiscila maxime non ha-
vendo contrasto.
De sier Domenego Contarini, capetanio di Vicen-
za, qual era insieme con el capetanio di le fantarie,
di 8. Scrive, la malina sarano a Gradiscila.
Da Milani, di oratori nostri. Come erano stati
col re, qual voi mandar uno orator in Hungaria, e
uno araldo al turco con letere.
Zercha a Lodi a quel revelin, et di l’altro di Pe-
zegaton, li dispiace ; dice : Quod scripsi, scripsi ;
e voi rumarli, maxime quel di Pizegaton. E, quanto
ai lochi di là di Po dii cremonese, el Cardinal Roani
e missier Zuan Jacomo è di opinion, che di là di Po
sia dii re ; ergo non si averà 0.
In questo zorno siete pregadi fin bore 4 </2 ; et
par fusse posto parte, che li tre provedadori di Far-
mada se venisseno a presentar a le prexon, e non fu
preso, atento vene letere dii zeneral da Corfù, di 29,
si scusa lui, incolpa li patroni e capetanio di le nave,
qualli sempre lo hano disobedito, el li proveda-
dori.
Di Francesco da la Zuecha, secretario nostro, va 9
in Hungaria, vene letere di... gna. Come era zonto
 
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