319
MCCCCC, MAGGIO.
320
Fu posto per nui, ut supra, che le tre nave tolte
per armar, per conto di la Signoria nostra, et sono
za ussite di la Fusa, partino per tutto sabado, et che
la nave Mema ensi fuora per tutto doraan, e parti
limi, sotto pena di perder tutto il Ihoro credito han-
no con la Signoria nostra, et le nave. Item, sia preso
che sier Jacomo Venier, capetanio di le galie grosse,
vadi questa note via ; et ave tutto il conscio. E cussi
fo mandato il comandamento al capetanio e a le nave,
et al Malipiero non togli] Domenego Biancho per pa-
troni, per aversi mal porta F anno passato ; et fo
jubente il principe et imi.
Fu posto per nui, ut sopra, dar ad armar il bar-
zoto di comum a sier Hironimo Morexini, di sier Ni-
colò, qual voi spender dii suo ducati 800, et con
homeni 70 ; et aver miera tre biscoto al mexe, e di
danari farlo creditor, et averli in certo tempo. Or
fo intrigato per i consieri, dicendo ne era di altri
toria tal partito ; et cussi indusiamo, facendo dir al
pregadi, chi voleva tal partido venisse eie.
Fu posto, per Ihoro savij, parte di scansar spexe
di officij, e cometer la revisioni a liprovedadori sopra
la chamera de imprestidi, che per la mazor parte di
Ihoro debino schansar eie. Sier Antonio Trum, con-
sier, fè azonzer, si debbi far tal cassation per cole-
gio ; et andò in renga. Tamen el conseio non li parse.
Si tolse zoso, et la parte sola fo presa.
Fu posto per nui savij ai hordeni, si possi trar
vini di Pexari da Londra, e Tiepolj di F isola di Can-
diti, videlicet Pexari botte 500, e Tiepoli 600 per
Londra, con nave forestiera. Et fo presa.
119 Fu posto per li savij dii conseio et di terra ferma,
astrenzer le do ultime decime a pagar per tuta que-
sta setimana, senza pena, e passada, siano mandate
a le cazude, e pagano con pena, e siano cazadi li de-
bitori di oficij e consegij. E fo presa.
Fu posto per li consieri, cai di 40, sier Lucha
Zen, sier Alvise da Molili, savij dii conseio, et li sa-
vij di terra ferma, di dar al banco di Lipomani
credito di le XXX et 40 per cento, fino anno uno
ad averli, per ducali 8000, per tanti dicno aver da
la Signoria nostra. E alcuni voleva contradir ; et
sier Polo Barbo, savio dii conseio, voleva meter un
scontro. Et non fo posta.
Et per li capi dii conseio di X fo dato sacramen-
to a banco a banco, e comanda streta credenza. Poi
leto per Zacharia di Freschi alcune depositiom di
uno patrona di gripo, uno pedota, e uno altro vien
di Andernopoli. 11.primo dice, il signor turcho vien
col campo a Corfù, fenzerà andar in la Morea, et
vera in Frinì Scander bassa, con altre particolarità.
Zte/n, l’altro dice, che sier Alban d’Armer, fu sega
per mezo da’ turchi, e par questo fusse preso da’tur-
chi, e fo rischatà ; et che il signor à intelligenlia in
Napoli di Romania e in Modom, et sigilato li capi-
toli di quelli con cl bilarbeì di la Morea, qual si ri-
trova in Grecia ; et esser venuti axappi 20 milia
a Lepanto, per montar su l’armada ; et che man-
derà Agazides in la Morea, e il signor verà pro-
pinquo a Corfù, et dice di F armata si fa a F Arta
et altrove ; tutte cosse spaventevole, et da far star
di malia voia.
Fu posto per tutte tre man di savij, di scriver
una letera al zeneral, e avisarlo di questo, et diavi
le anime inutile di Corfù, Modon et Napoli, et man-
di uno provedador di l’armada, con le galie li par
a’ ditti lochi, scrivendoli se li manderà provisionati
mille, et Gorlim con provisionati 300 ; et da mo sia
preso di mandar el ditto Gorlin con quelli provisio-
nati ha, et il resto li vadi driedo. El nui savij ai
ordeni metessemo a F incontro di far 300 altri boni
provisionati, et mandarli. Et li savij dii conseio, vi-
delicet sier Domenego Morexini, proconlator, sier
Polo Barbo, et sier Marco Bolani, fono contra tal
nostra opinion. Et la nostra fo presa di assa’balote.
Et parlò contra questa parte sier Alvixe di Prioli,
stato governador di una galia grossa in armada, et
aricordò molte cosse bone di Modom eie.
Et venimo zoso di pregadi a bore una e meza
di notte, et sopravene molte letere, videlicet di Pran-
za e IJongaria.
É da saper, intisi F armiraio che fo F anno pas-
sato di Parma’ dii turcho, era christiam, nomeà Zuani
Griva.
Copia de una teiera di sier Bendo Trivixan, el ca-
valiere orator in Pranza a la Signoria nostra.
Serenissime princeps et excellentissime domine.
Ozi avanti do borre è stà conduto in questa cità el
signor Lodovico, con questo ordine. Venivano avan-
ti a piedi XII de li serventi de la terra, i qualli com-
primevano el popolo che non li cridasse drieto ; del
qual populo ne era grandissimo concorso per tutte
le strale. Da poi sequiva el governador di questa
terra, con el prevosto de la justicia del re a cavallo;
drieto questi seguivano 100 arzieri di la guarda dii
re, et poi el preditto signor Lodovico, vestito di 119
una vestizola di zambeloto negro, con stivaleti ne-
gri, bareta di panno negro, la qual el portava quasi
sempre in mano ; guardava bora di qua bora di là,
MCCCCC, MAGGIO.
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Fu posto per nui, ut supra, che le tre nave tolte
per armar, per conto di la Signoria nostra, et sono
za ussite di la Fusa, partino per tutto sabado, et che
la nave Mema ensi fuora per tutto doraan, e parti
limi, sotto pena di perder tutto il Ihoro credito han-
no con la Signoria nostra, et le nave. Item, sia preso
che sier Jacomo Venier, capetanio di le galie grosse,
vadi questa note via ; et ave tutto il conscio. E cussi
fo mandato il comandamento al capetanio e a le nave,
et al Malipiero non togli] Domenego Biancho per pa-
troni, per aversi mal porta F anno passato ; et fo
jubente il principe et imi.
Fu posto per nui, ut sopra, dar ad armar il bar-
zoto di comum a sier Hironimo Morexini, di sier Ni-
colò, qual voi spender dii suo ducati 800, et con
homeni 70 ; et aver miera tre biscoto al mexe, e di
danari farlo creditor, et averli in certo tempo. Or
fo intrigato per i consieri, dicendo ne era di altri
toria tal partito ; et cussi indusiamo, facendo dir al
pregadi, chi voleva tal partido venisse eie.
Fu posto, per Ihoro savij, parte di scansar spexe
di officij, e cometer la revisioni a liprovedadori sopra
la chamera de imprestidi, che per la mazor parte di
Ihoro debino schansar eie. Sier Antonio Trum, con-
sier, fè azonzer, si debbi far tal cassation per cole-
gio ; et andò in renga. Tamen el conseio non li parse.
Si tolse zoso, et la parte sola fo presa.
Fu posto per nui savij ai hordeni, si possi trar
vini di Pexari da Londra, e Tiepolj di F isola di Can-
diti, videlicet Pexari botte 500, e Tiepoli 600 per
Londra, con nave forestiera. Et fo presa.
119 Fu posto per li savij dii conseio et di terra ferma,
astrenzer le do ultime decime a pagar per tuta que-
sta setimana, senza pena, e passada, siano mandate
a le cazude, e pagano con pena, e siano cazadi li de-
bitori di oficij e consegij. E fo presa.
Fu posto per li consieri, cai di 40, sier Lucha
Zen, sier Alvise da Molili, savij dii conseio, et li sa-
vij di terra ferma, di dar al banco di Lipomani
credito di le XXX et 40 per cento, fino anno uno
ad averli, per ducali 8000, per tanti dicno aver da
la Signoria nostra. E alcuni voleva contradir ; et
sier Polo Barbo, savio dii conseio, voleva meter un
scontro. Et non fo posta.
Et per li capi dii conseio di X fo dato sacramen-
to a banco a banco, e comanda streta credenza. Poi
leto per Zacharia di Freschi alcune depositiom di
uno patrona di gripo, uno pedota, e uno altro vien
di Andernopoli. 11.primo dice, il signor turcho vien
col campo a Corfù, fenzerà andar in la Morea, et
vera in Frinì Scander bassa, con altre particolarità.
Zte/n, l’altro dice, che sier Alban d’Armer, fu sega
per mezo da’ turchi, e par questo fusse preso da’tur-
chi, e fo rischatà ; et che il signor à intelligenlia in
Napoli di Romania e in Modom, et sigilato li capi-
toli di quelli con cl bilarbeì di la Morea, qual si ri-
trova in Grecia ; et esser venuti axappi 20 milia
a Lepanto, per montar su l’armada ; et che man-
derà Agazides in la Morea, e il signor verà pro-
pinquo a Corfù, et dice di F armata si fa a F Arta
et altrove ; tutte cosse spaventevole, et da far star
di malia voia.
Fu posto per tutte tre man di savij, di scriver
una letera al zeneral, e avisarlo di questo, et diavi
le anime inutile di Corfù, Modon et Napoli, et man-
di uno provedador di l’armada, con le galie li par
a’ ditti lochi, scrivendoli se li manderà provisionati
mille, et Gorlim con provisionati 300 ; et da mo sia
preso di mandar el ditto Gorlin con quelli provisio-
nati ha, et il resto li vadi driedo. El nui savij ai
ordeni metessemo a F incontro di far 300 altri boni
provisionati, et mandarli. Et li savij dii conseio, vi-
delicet sier Domenego Morexini, proconlator, sier
Polo Barbo, et sier Marco Bolani, fono contra tal
nostra opinion. Et la nostra fo presa di assa’balote.
Et parlò contra questa parte sier Alvixe di Prioli,
stato governador di una galia grossa in armada, et
aricordò molte cosse bone di Modom eie.
Et venimo zoso di pregadi a bore una e meza
di notte, et sopravene molte letere, videlicet di Pran-
za e IJongaria.
É da saper, intisi F armiraio che fo F anno pas-
sato di Parma’ dii turcho, era christiam, nomeà Zuani
Griva.
Copia de una teiera di sier Bendo Trivixan, el ca-
valiere orator in Pranza a la Signoria nostra.
Serenissime princeps et excellentissime domine.
Ozi avanti do borre è stà conduto in questa cità el
signor Lodovico, con questo ordine. Venivano avan-
ti a piedi XII de li serventi de la terra, i qualli com-
primevano el popolo che non li cridasse drieto ; del
qual populo ne era grandissimo concorso per tutte
le strale. Da poi sequiva el governador di questa
terra, con el prevosto de la justicia del re a cavallo;
drieto questi seguivano 100 arzieri di la guarda dii
re, et poi el preditto signor Lodovico, vestito di 119
una vestizola di zambeloto negro, con stivaleti ne-
gri, bareta di panno negro, la qual el portava quasi
sempre in mano ; guardava bora di qua bora di là,