Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Sanutus, Marinus; Fulin, Rinaldo [Editor]; Barozzi, Nicolò [Editor]; Stefani, Federico [Editor]
I diarii (1496-1533) (Tomo 3): [1.10.1499 - 31.3.1501] — Venezia: a spese degli autori, 1880

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.67589#0542
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
1055

MCCCCC, NOVEMBRE.

1050

a scuoder. Item, à compito di serar e separar el se-
raio, per la segurtà di la citadella e castelli. Lauda
sier Marco Antonio Contarini, sopra tutti li piace ; e
aspeta sier Alvixe Venier, provedador.
418 ‘ Da Ragusi. Fo leto alcuni avisi, di 17 octubrio,
di sier Hironimo Zorzi, quondam sier Andrea, scriti
a’ soi fradelli. Il sumario di qual sarano qui avanti
scripto.
Intrò li cai di X, el, mandali tutti fuora, comu-
nicono certe cosse. Et da poi disnar fo gran conscio,
et colegio si redusse a consultar. Et Francesco da la
Zuecha, secretarlo, referite. Primo, di la licentia abuta
dal re, e le parole li ordinò dicesse a la Signoria, di
la bona voluntà di romper a’ turchi, ma bisognava
esser ajutato, et andava a Bazia a veder il voler di
baroni. Poi disse dii Cardinal Ystrigonia, qual al pre-
sente è disposto a far il tutto, poi è sta crealo Car-
dinal. Ilem, dii venir suo con grandissimo pericolo,
si de le strade cative, come per la peste in la Croa-
tia ; à dormito di fuori, vene in Gao d’Istria, e de
lì, per barella, qui è venuto. Di la intrada di quel
re, è pocha 1’ ordinario, ma le diche mette, eh’ è un
ducato per fuogo, é assai, per esser 350 milia fuo-
gi nel regno ; e re Mathias ne melerà (sic) tre e
quatro a F anno. Questo re veramente à scosso per
dicha la mità, e le à poste di raro, licei è pocho ne
ha messo una a ducato uno per focho. Item, soa
majestà, e quelli regnicoli, sono desiderosi di far la
guera col turcho, ni altro desiderano ni bramano,
ma bisogna esser ajutati da’christiani, e precipue
da la Signoria nostra, di chi fanno gran stima ; et
quorum interesse agitar. Et la caxon di la dieta a
Bazia è, perchè credeva la conclusion di 100 milia
ducati per la liga particular, e si stete do mexi a ri-
sponder, ma poi fu scrito si atendesse a la liga ge-
nerai. Item, di cavali arà da 18 in 20 milia, videlicel
il clero è ubligati cavali 5000, li principi 5000, et li
comiladi, eh’ è 72, 5000 ; sì che questi XV milia non
inanella ; poi la corte dii re sarà da cavalli 3000,
et non mete li transilvani e li sciutuli, che sono po-
puli scituli venuti di Scitia, quasi tartari, qualli fanno
uno numero grande, 20 milia, di cavali ; che tutti,
movendossi il re, sono ubligati cavalchar ; e questi
18 milia primi cavalli, li traze sohm di la Boemia,
di la Moravia et Slesia. Item, li vlachi non è compu-
ladi, et tutti desiderano guerra con turchi. Sono po-
poli molto ferozi, et maxime quel Stefano vayvoda,
uno di vlachi etc. Conclude, quel regno metterà cen-
tra turchi da cavalli 40 milia ; et questo è certissi-
mo. Item, che lì è l’orator dii turcho, con gram spe-
sa dii re, per esser molti cavali ; qual il re non lo

lassa partir. Item, la venuta dii vescovo di Chai,
exortò il re a far, ma in conclusion 0 fu ; e quella
di li oratori francesi fo tanto tosego a la praticha,
perchè dicevano esser venuti a requisition di la Si-
gnoria nostra, et usavano di stranie parole etc., et
feno la liga tra Ihoro re. Item, di Fellonia non è
da sperar nium ajuto, per esser quel regno mo-
lestato da’tartari; e disse altre cosse, qual non mi
ricordo.
Noto, in questo zorno a gran conscio fu posto
certo salvo conduto a sier Mafie Soranzo, quondam
sier Vetor, cavalier, procurator, per mexi do ; possi
venir a chiarir alcune cosse dii banche di Lipoma-
ni etc. Preso.
A dì 12 novembrio. In colegio si ha ve letere da 419
mar, dii zeneral, per la nave Sfinitecela; il sumario
sarà qui solo posto. E a bocha diceva tre cosse : la
prima, che l’armada yspana havea abuto la Zefalo-
nia ; ilem, che ’l capetanio zeneral era venuto con le
galie sotil al Zante, e havea rnandà X nave e le ga-
lie grosse in colpho di Coroni ; ilem, havea fato taiar
la testa a sier Carlo Contarini, fo castelan al Zonchio,
per haver dato quel locho a’ turchi. Tamen, per le
letere ninna cossa di questo si bave, e molti non
credeva.
Vene 1’ orator di Franza, et fè lezer una letera
latina, li scriveva il ducha di Ferara, di 8 novembrio,
in risposta di la fede à versso la christianissima maje-
stà, e come è desideroso di le cosse Christiane. Et il
principe li commemorò iterum quello eri li fo man-
dato a dir ; e poi si partì.
Vene 1’ orator dii ducha di Urbim, domino Ma-
chario con una letera di credenza di! signor Julio
Cesar di Varano, di Chamarin, et expose voria far de
qui certe artilarie e canoni, la Signoria volesse las-
sarli far. 11 principe li rispose, ne bisognava per nui,
e avesse pacientia.
De Anlivari, di sier Piero Tiepolo, podestà, di 7
octubrio. Come feze far la mostra a li 50 schiopetie-
ri, noviler mandati de lì, e trovò inanellarne 14, et
à messo, in locho di questi, alcuni soldati erano li, di
la conduta di Marco da Vale, contestabele, eh’ è li ;
et li danari avanzadi, eh’ è ducati XV, li dette al
preditto contestabele per sovention sua, e lo lauda
assai, e con gran forza 1’ à tenuto de lì, e con gran
contentamento di tutta la terra. À trovato nel gropo
ducati scharssi soldi 24 F uno, e la compagnia si do-
leva. Item, scrive zercha latrata di tormenti da Trani
concessa, biasema il provedador di Albania ; et ivi,
per monition, non è solum stera 900 fermento; et
ditto provedador à dato a chi li à piaceste dii resto
 
Annotationen