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«cocca, GENNAIO.
1258
di luto, dicendo : Domini oratores, che dicete ? L’ o-
rator yspano laudò mollo tal trieve, perchè si potrà
alender bora a le cosse christiane. Poi l’orator nostro
parlò, facendo gran discorssi, di tre bone operation
di soa santità, di mandar i legali, di dar ducati 40
493 * milia al re di Hongaria, di haver persuaso F armada
yspana andar in Levante ; et per tanto, solicitava lo
armar, perhò che soa santità ringratia de li 20 corpi
di galie. Et il papa rispose, era di quel voler insieme
con li reverendissimi cardinali, qualli tutti laudono
soa santità. Et poi tonno licentiati essi oratori, et
rimasene li cardinali, senza perhò fata altra conclu-
sione. Ilem, in le letere di eri, dice haver visità il
nontio dii re di Hongaria, et diteli di la raina Bea-
trice. Li ha ditto il re suo, acciò la restasse in Hon-
garia, li prometeva di tuor una fia di suo fradello, re
Fedrigo, per moglie.
Dii ditto, di primo. Chome, in quella matina, e]
papa fo in capella. Cantò la messa il Cardinal ale-
xandrino. Item, à inteso, eri, poi il suo partir, il
papa con li cardinali parlono assa’ in laude di la
Signoria nostra etc. Doman anderà dal papa a solici-
tar eie. Item, par a Bologna sia stà retenuto uno
homo dii Cardinal San Piero in Vincala, chiamato
Castel del Rio, fiorentino, qual voleva atosichar mis-
sier Zuane predillo, et di volontà dii Cardinal è stà
retenuto. Item, el Cardinal di Modena, olim datario,
si duol di la risposta fata al Cardinal legato, zercha
il beneficio di Santa Agatha da Cremona, et dii cano-
nicha’ di Padoa; unde voi far scomunichar et in-
terdir.
Da Napoli, di sier Zuan Badoer, dolor, oralor,
di 22. Come fo dal re per haver le trate di cara 2 a
milia. Soa majestà li disse, era certo la Signoria si
contenteria di quella quantità, et era povero re. Et
ditta trata à dato per Traili ; et F orator voleva libera
e non conditionata. Soa majestà disse : È meglio a
Trani, volendo far biscoti per F armata eie.; et ha-
vemo capitoli, non poterne far altro. Poi li disse
haver letere di 4, di Alemagna, qual non era stà
trate di zifra. Item, esso orator scrive, si la Signoria
scriverà caldamente, è certo si otegnirà il tutto; pe-
rhò che il re crede, sia esso orator che voglij, et non
la Signoria.
Da Otranto, di 17. Avisa haver dal consolo no-
stro di Leze, dii zonzer lì di F orator dii turcho, stato
a Napoli; et à scrito al capetanio dii colpho, acciò
vedi di piarlo. Item, per uno gripo di turchi, zonse
a dì 16 a Leze, si ha inteso, come al castel di la Cha-
nina, a dì primo di questo, Irete una saita, che brusò
2000 barili di polvere, vellami e altre monition era- :
no lì per F armada di la Valona, per esser propin-
quo ; et era per il fuogo crepà le mure dii castello.
Ilem, esser 5 fusto e la galia pagana in bordine a la
Valona, per ussir fuori. Item, à scrito al capetanio
zeneral; aricorda saria da tuor F impresa di la Va-
lona, che saria facile, per esser levati li janizari, et
altri andati in Scopia, per dubito di hongari.
Dii ditto, di 22. Manda letere abute da Corfù, e
dii zeneral. Item, come la galia, soracomito sier Re-
nier Vituri, quella matina sola si à potuto levar de
lì, et va con disposition di poter trovar F orator dii
turcho. Item, la galia di Monopoli è venuta lì a dis-
armar, per la qual à ’buto le letere dii zeneral, qual
manda.
Da Trani, di 27. Come à ’uto per letere di
F orator a Napoli, come il re à concesso la trata di
cara 1000 tormento, sì che vederà di comprar et
exequir .i mandati di la Signoria nostra.
Da Brandizo, di sier Jacomo Barbaro, olim ca-
slelam, di 21. Come per non manchar da quello à
fato sempre, manda uno aviso abuto da Leze, di uno
suo amico ; non scrive il nome eie.
Da Leze, di 16‘, a sier Jacomo Barbaro. Chome 494
F orator dii turcho eri zonse lì ; tuta quella terra li
andò centra per honorarlo, alozato nel vescoato, in
una caxa ; e li fo fato molti presenti, el par, questo
che scrive, parlasse col dragoman di diete orator.
Li disse, fin 3 zorni saria de lì uno orator dii re, con
persone 15, et questo è con XIIII ; ha con lui por-
tato da Napoli 4 some ; 3 di panni perpignani e fio-
rentini, e una di presenti li à dato il re, zoè una
peza di brochalo d’ oro, vai ducati 160. Item, li à
donato 3 veste di peza 14 F una, 2 di damaschino e
una di veluto cremexim, et ducati 200. Item, porta
al signor turcho 6 belle mulle, una peza di brochato
d’ oro, do peze di veluto cremexin, 3 di damaschili,
2 di scartato, 2 mastapani d’arzente, e uno tapasi
d’ arzente. Ilem, non sa su qual pasazo anderà, e à
inteso il viceré à fato uno comandamento a uno gri-
po, cargava oglij e sapone a San Catoldo per la Va-
lona, resti ; tamen non sa dove si habi a imbarchar,
o a San Catoldo, o a Rocha, perchè F aspeta rispo-
sta di brieve di la Valona, da la qual saperà si a
Sasno è navilij de’ veniliani. À gran paura passar; et
zonto sarà de lì l’orator dii re, e dii partir, lo
aviserà.
Da Corphà, dii bay lo e provedador, di 18. Come
quelle compagnie sono mal in bordine; li danari
sono mal spesi, per esser inuteli. Primo, la compa-
gnia di Piero Pessina è diserta; quella di Zorzi Te-
desco, è vechio, sta in leto infermo, era governata
«cocca, GENNAIO.
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di luto, dicendo : Domini oratores, che dicete ? L’ o-
rator yspano laudò mollo tal trieve, perchè si potrà
alender bora a le cosse christiane. Poi l’orator nostro
parlò, facendo gran discorssi, di tre bone operation
di soa santità, di mandar i legali, di dar ducati 40
493 * milia al re di Hongaria, di haver persuaso F armada
yspana andar in Levante ; et per tanto, solicitava lo
armar, perhò che soa santità ringratia de li 20 corpi
di galie. Et il papa rispose, era di quel voler insieme
con li reverendissimi cardinali, qualli tutti laudono
soa santità. Et poi tonno licentiati essi oratori, et
rimasene li cardinali, senza perhò fata altra conclu-
sione. Ilem, in le letere di eri, dice haver visità il
nontio dii re di Hongaria, et diteli di la raina Bea-
trice. Li ha ditto il re suo, acciò la restasse in Hon-
garia, li prometeva di tuor una fia di suo fradello, re
Fedrigo, per moglie.
Dii ditto, di primo. Chome, in quella matina, e]
papa fo in capella. Cantò la messa il Cardinal ale-
xandrino. Item, à inteso, eri, poi il suo partir, il
papa con li cardinali parlono assa’ in laude di la
Signoria nostra etc. Doman anderà dal papa a solici-
tar eie. Item, par a Bologna sia stà retenuto uno
homo dii Cardinal San Piero in Vincala, chiamato
Castel del Rio, fiorentino, qual voleva atosichar mis-
sier Zuane predillo, et di volontà dii Cardinal è stà
retenuto. Item, el Cardinal di Modena, olim datario,
si duol di la risposta fata al Cardinal legato, zercha
il beneficio di Santa Agatha da Cremona, et dii cano-
nicha’ di Padoa; unde voi far scomunichar et in-
terdir.
Da Napoli, di sier Zuan Badoer, dolor, oralor,
di 22. Come fo dal re per haver le trate di cara 2 a
milia. Soa majestà li disse, era certo la Signoria si
contenteria di quella quantità, et era povero re. Et
ditta trata à dato per Traili ; et F orator voleva libera
e non conditionata. Soa majestà disse : È meglio a
Trani, volendo far biscoti per F armata eie.; et ha-
vemo capitoli, non poterne far altro. Poi li disse
haver letere di 4, di Alemagna, qual non era stà
trate di zifra. Item, esso orator scrive, si la Signoria
scriverà caldamente, è certo si otegnirà il tutto; pe-
rhò che il re crede, sia esso orator che voglij, et non
la Signoria.
Da Otranto, di 17. Avisa haver dal consolo no-
stro di Leze, dii zonzer lì di F orator dii turcho, stato
a Napoli; et à scrito al capetanio dii colpho, acciò
vedi di piarlo. Item, per uno gripo di turchi, zonse
a dì 16 a Leze, si ha inteso, come al castel di la Cha-
nina, a dì primo di questo, Irete una saita, che brusò
2000 barili di polvere, vellami e altre monition era- :
no lì per F armada di la Valona, per esser propin-
quo ; et era per il fuogo crepà le mure dii castello.
Ilem, esser 5 fusto e la galia pagana in bordine a la
Valona, per ussir fuori. Item, à scrito al capetanio
zeneral; aricorda saria da tuor F impresa di la Va-
lona, che saria facile, per esser levati li janizari, et
altri andati in Scopia, per dubito di hongari.
Dii ditto, di 22. Manda letere abute da Corfù, e
dii zeneral. Item, come la galia, soracomito sier Re-
nier Vituri, quella matina sola si à potuto levar de
lì, et va con disposition di poter trovar F orator dii
turcho. Item, la galia di Monopoli è venuta lì a dis-
armar, per la qual à ’buto le letere dii zeneral, qual
manda.
Da Trani, di 27. Come à ’uto per letere di
F orator a Napoli, come il re à concesso la trata di
cara 1000 tormento, sì che vederà di comprar et
exequir .i mandati di la Signoria nostra.
Da Brandizo, di sier Jacomo Barbaro, olim ca-
slelam, di 21. Come per non manchar da quello à
fato sempre, manda uno aviso abuto da Leze, di uno
suo amico ; non scrive il nome eie.
Da Leze, di 16‘, a sier Jacomo Barbaro. Chome 494
F orator dii turcho eri zonse lì ; tuta quella terra li
andò centra per honorarlo, alozato nel vescoato, in
una caxa ; e li fo fato molti presenti, el par, questo
che scrive, parlasse col dragoman di diete orator.
Li disse, fin 3 zorni saria de lì uno orator dii re, con
persone 15, et questo è con XIIII ; ha con lui por-
tato da Napoli 4 some ; 3 di panni perpignani e fio-
rentini, e una di presenti li à dato il re, zoè una
peza di brochalo d’ oro, vai ducati 160. Item, li à
donato 3 veste di peza 14 F una, 2 di damaschino e
una di veluto cremexim, et ducati 200. Item, porta
al signor turcho 6 belle mulle, una peza di brochato
d’ oro, do peze di veluto cremexin, 3 di damaschili,
2 di scartato, 2 mastapani d’arzente, e uno tapasi
d’ arzente. Ilem, non sa su qual pasazo anderà, e à
inteso il viceré à fato uno comandamento a uno gri-
po, cargava oglij e sapone a San Catoldo per la Va-
lona, resti ; tamen non sa dove si habi a imbarchar,
o a San Catoldo, o a Rocha, perchè F aspeta rispo-
sta di brieve di la Valona, da la qual saperà si a
Sasno è navilij de’ veniliani. À gran paura passar; et
zonto sarà de lì l’orator dii re, e dii partir, lo
aviserà.
Da Corphà, dii bay lo e provedador, di 18. Come
quelle compagnie sono mal in bordine; li danari
sono mal spesi, per esser inuteli. Primo, la compa-
gnia di Piero Pessina è diserta; quella di Zorzi Te-
desco, è vechio, sta in leto infermo, era governata