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Scamozzi, Vincenzo
L' Idea Della Architettvra Vniversale: Diuisa in X. Libri (Band 2): Dell'Esqvisitezza De' Cinqve Ordini. E de loro Colonnati, Archi, Modo: nature pi regolate: e delle Materie conuencuoli all'edificare — Venetia, 1615 [Cicognara, 651]

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https://doi.org/10.11588/diglit.1675#0184
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DelsAr

;Ritett eli- Vinc. 3cajaioz?fiv

;Jdue"front éspic iJTiipo (opra i^kr^amheduc angolari,ó i\mo dipòmpnedì eerehioiÌaqual.co.saèfeti- »




ce dell'ornamento delle-Colo nne.di GratiiiitÌ3tfclPo.rncQdih^Ì2i^:e l'altra sii la Cornice de vn'Grdir \
nédeVBii&stirm^ in altezza di X VI. piedi de' ' ;"'
nostrij,;& in distanza eli più di K L: turco V che-ne.ancp -il secondo'xrrontespicio si tiene per cola molto. '..?
Iodat\i .-■'E„cosaJ^ro.lcrabile il vedére aUpvol'tegrauiisim
Arpie, e limili chimere: e parimente aìe'uai poco auuertiti ósleruano\ chele Mensoìe.,: e quelle partl^',
che à> Ilpm-ij & aPioréaza dicono Zine Ve Gi.Occiofe, e simiii debolezze sottàighla^i^j^^é^.^^
te, ò alcuni •;ÀtieliÌ3e.rcrtó . K .' .'...'.;.' .'.".'".,.
N;a-N ;-m.\ncaao poi di quelli, che cosi nel-generale, come nel particolare delle loro ihueiitioni de-
uiano molto da queiiojbhe viiole la ragion ènei sar le;Cartelle,& altre co sé pendenti di qùa,e di là dai-,
s erragli,.ò/cunei de gli Archi,con le Vittorie alai
' IgnHìcato, e porte da gli-antichi■'con moltagi tv
ro qaclli'(e.ìnasSme-gli Oltramon tani ) che non hanno veduto, & ofseruàto l'antico ; i quali ne' Basa-
menti, e Ci macie ,"e nelle Bah, e Capitelli ; & anco ne C'orni ci amen ti introducono alcune membra
fuori dei-loro sito5€ disonni, e senza alcuna corriipondenza all'altre .-lequali ne per ragione,nè per l'i- 20
mitàtione poilbno Ilare, ~ In ioni ma quelli , che lì pigliano cotai licentie, e sanno.: quelle cose tanto
sgangherate, adducono varie s cuse ; e per dir cosi , che eisi sono ailretti dalla neceslita ; e pure da loro
steili vi si pong.on.oa bella polla : onero che lo fanno per variare le loro inuentioni, e compiacere,, ecii-:
Iettare maggiormente :' e talhor anco per far manco ipesa : lequali cose non rieseono così per apunto ;
poseiache compiacciono al volgo, e con alternatiùaspesa ,e disguslo de' Patroni.
A l-t.r. 1 più audacemente dicono di poter vsare quelle, & altre cosé inordinate : poiché sono Ar-
chitetti^ come furono.gli antichi, e-chel'huomo col suo libero arbitrio può far tutto Ciocche egli vuole:
quali che secondo esii debbiamo errare a briglia sciòlta: ma chi non sà,che è molto più diffidi cosa a fa-
re vn corpo conrutte le su e parti , e membra bene corrispondenti , e proporti òn.ate , che le assiderate,
ouero le.grottesche: e sinalmente quelli,che sono'più inclinati de gli altri, affermano, che tali cose pòs- ,->0
sono Ilare; eisendo affitte Ve concatenate saldamente : di módo,ehe non poìTono ne moiiersi ne cadere:
laonde le opinioni di quelli tali sono assai leggieri. Per laqual cosa si vede,che ognuno vorrebbe farei!
bello humore : quali che non sia assai nianifesla , che non si dee fraporre alcuna cosa ne gl'ordini dek
l'Architettura, omelleloro parti, tanto debole, e mesehina ,laqualein ogni caso non polli reggerli da .
sé sola: benchefuiTeseparata da altra materiale còsi vi si richiede ; affine'ditenir vnito, e collegato tur* '
to l'edificio■;■ e.perciò s'ingannano di gran lunga tutti quelli, i quali volendo parer belli in"uentori,aIia
fine slperdono in quelli capricij ìicendosi : onde potrebbo.no farle cose loro ben regolate, e, seh'zaL,; : .
nota d'importanza^come si è vedutole vede tutto dì. ' • .• ' . .' .,' '.- '■ j "
E v e r e h e in vero la maggior parte delie cose raccontate sono, ò del tutto superflue,ò vi trosia :
quindi è, che nonhanno mai hauuto, neposlono hauerc regola, òfermezza alcuna ; come quelle che 40
sono fatte fuori di ragione; e perciò in ricompènsi della loro temerità, e profontione riceuono alla fin
ne degna pena, e casligo; poiché l'opere loro in breue tempo vengono a nausea, e derilione a tutti, &
libro 1. i nomi loro vanno in dimenticanza,& ob'liuìóne a' posleri. Et eisendo l'Architettura (come Ci e detto
più volte) imitatrice della natura, e giudicatrice, e norma delle belle Arti : quindi è,che gli Architetti
eccellenti., e che desiderano di acqui slar nome,' e fama all'opere loro ; e le persone intendenti hanno à ..
schifare tutte quelle, & alt-ri simiii abusi; perche sono del tutto suori de* veri termini di questa facoltà',
libro7. ne mai lodeuoimentevsati da'Greci,ne da Romani, come cauamo anco da Vitruuio ; poiché quello
cap.^. Cose non adornano; ma più rollo confondono l'opere, e spiacciono grandemente alle persone di saldo
giudicio,e sono di grandiilimo perdimento di tempo a' maeslrii che le fanno. E però di molta comén-
datione saranno tenutiquelli, che dentro da'limiti della ragione, e termini degli antichi, e prudenti jo.
Architetti, & affermati, e-slabiliti da noi del sicuro, e reale, e bel modo dell'ornare degnamente, e sen-
za errore ordineranno l'opere loro; lascìàndo a quelli 3 che fanno le grottesche, & alle persone idiote
l'andar vagando, e perdersi nelle sirtiié fallacie: con quel detto Greco : Evitata CharibdimScylUm
incidi\, e per horabaili quello 5 c'habbiamodet'toi'- . ... .,

si

Jì pine delSejìoLitrodéilaSeconda.Parte.
 
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