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Scamozzi, Vincenzo
L' Idea Della Architettvra Vniversale: Diuisa in X. Libri (Band 2): Dell'Esqvisitezza De' Cinqve Ordini. E de loro Colonnati, Archi, Modo: nature pi regolate: e delle Materie conuencuoli all'edificare — Venetia, 1615 [Cicognara, 651]

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https://doi.org/10.11588/diglit.1675#0282
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Anno
ì5oos

libro 54,

libro 34,
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libro 34,
cap.i.

libro 54.
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libro 54.
cap.i,
libro r.
fac. 70.
libro z.
iac. 45?.

5. Dell' Architetti di Vinc.Scamozziy
Terra di Liuoro 3 e nel Contado di Bergamo là" ne' Monti della Lombardia, & anco in Allemagna_.. ■
A' tèmpi ncllri sé nera anco co l'Arte polio ne' Crogiolò vasi di creta bene coperchiati pezzati
di puriisimo Rame,di Spaglia interzato con pezzetti di Cadmiale liquefatti insieme nelle ardeciisime
fiamme delle Fornaci : come vsano qui in V enetia, e molto in Milano ( e come habbiamo veduto) di
là da' Monti à Norimberga, & in Argentina , & in Colonia -, otte lì seruono del Rame di Germania^ ;
& in Parigi, Se anco in Fiandra, Egli si colora bene di giallo nelle Fornaci , doue si separa l'Argento
dal Rame, e si tinge anco con la Tutia ,e con certa terra rolla ; poi egli si fidi color bianco, e col fie-
le di Toro 3 si fa altresi di color d Oro, e da gli Alchimiili in varij modi le viene in color d'Argento 3 &
Oro, Di tutte quelle sorti d'Ottoni si copongono varie sorti di lauori a getto,facendo prima le forme
di luto con creta molto ben lauorata, e battuta 3 e nulla con cimatura di lana, e ilerco di cane, e terra io
rósia ben sedacciata : e cosi ben (ecche, e ben composte, e legate nelle ilafsette s'infonde l'Ottone ben
liquefatto, il quale si dee tenere seoperto acciò poisi euaporare il calore. „
E passando aì Rame Corinto per vsar quella parola di Plinio, che appretto di noi è detto
Bronzo 3 egli tu dì tre specie ; la prima era il bianco , il quale si potrebbe chiamare Argentato; perche
nella comiitione preuaise aliai l'Argento, e quando era brunito riluceua come Argento, e perciò fu te-
nuto il migliore ; la seconda teneua del color leonato, cioè del color dell'Oro, perche vi concorse-buo-
na parte d'Oro, e quello preuaise a tutti nel prezzo ; e la terza haueua poi deil'vno, e dell'altro me-
tallo egual portione ; e parimente teneua del colore fra l'Argento, e l'Oro. E di quella specie faceua-
no i vali, e l'altre cose più nobili ad vso delle case principali^ grandi. Vn'altra sorte ve ne era di color
più seuro ; mi fitto dall'arte del quale sé ne seruiuano per far (fatue, e lo chiamauano Hepatizon; for- 20
si perche egli iiueua del color del fegato.
Per qjv £ l l o, che dice Plinio vsauàno gli Antichi di fonder il Rame nuouo, di quella quanti-
tà 3 che voleuano 3 alquale giungeuano la terza parte de' pezzetti di Rame vecchio, e logorato, e no
faceuàno Bronzo:ouero a 1 oo.libredi Rame fonduto aggiungeuano l'ottaua parte di Piombo argen-
tario 3 cioè bianco,, e quelle due sorti di metalli le addoperauano per far le siatile di rilieuo. e le tauo-
le di basso rilieuo, e simiglianti cose ; alla terza specie metteuano ad ogni 100. libre di rame nuouo, la
decima parte di Piombo nero, e la ventèlima di Piombo argentario, e la chiamarono Grecanica; per-
che era ad vso de' Greci ; la qual tempera era dolce, e molto delicata da lauorare.
Vi era come dice Plinio, anco il metallo di Eginà, e diDello ,& il Deliaco, i quali hebbero
nome, e per1 il Bue nel foro Boario in Roma, operadiMirone,elallatuadiGioue tonante opera... 30
molto eccellente di mano di Policleto, fatta dall'Imperatore Augnilo, nella coita del Campidoglio.
Tutte le sorti d'Ottoni ,ò Metalli à cheli fanno per la loro fragilità non si possono maneggi :ire_>,
ne distendere, ne dilatare col martello, come li fa de gli altri metalli raccontati ; e però sé ne fanno
getti di varie grandezze, e maniere : e dopò si calcano con i punzoni, e puliscono con le lime grollo,
e lottili, & altri itromenti ; e coli si conducono:! compimento, eperfettione, e quanto più sono duri
nel batterli, e percoterli rendono maggior iuono.
Il metallo, che chiamauano Oleario, perche i'vsauano (come dice Plinio) per far vasi dì-
cuocer i cibi, Se olferuauano anco a tempi de' noirri aui: si faceua mettendo 3. ò fusse 4. libre di Pióbo
argentario in 1 oo.libre di Rame nuouoj alquale è poco difserente quel metallo,che si vù hoggidi per
iar l'Artigliarle: poi che mettono 5. libre di Piombo bianco per ogni 100. libre di Rame; & altresi ^0
dice Plinio con Rame Ciprio, ò fulse Ottone naturale giungeuano il sudetto Piombo, e faceuano va
metallo di color di porpora tendente à quello dell'Oro.
Il metallo Cori nto si fece per la mi stione dell'Argento 3 e dell'Oro, &altrimetalli di pre-
gio , neli'arsione di quella Città ; come afsermano Plinio, e Floro, & Eutropio ; sotto Lucio Mum-
mio, Consiate, e Metello Pretore ; e furono di diuerse specie secondo che concorsero più nell'vna, che
nell'altra la materia dell'Oro, e dell'Argento, e de gli altri metalli : del quale dà indi in poi gli Antichi
Romani ne faceuano mense > e vasi in varie forme, & altre nobilissime malserme di casa. Alcuni perw
sano, che la porta della rotonda in Roma per la bellezza del metallo sia di tal specie i ma noi non afrer-
maresìimo queflo per verità,
Gl'antichi come si raccota fecero di metallo grandinimi colosiì,qual fu quello del Sole in B hodi, 5»
tanti altri in Sparta,& in Athenej& vn'infinito numero di llatue equestri,come si vede sino hoggidi in
Campidoglio quella dell'Imperatore Marc'Aurelio Antonino,e tante altre^che sileggono:e qui in Ve
netia sopra al portico di San Marco sono 4.Caualli antichi di Bronzo,di marauigliosa bellezza,i quali
furono trasportati da Coilantinopoli. Poi tante slatue,che erano nella Grecia,le quali come si sì furo-
no per la maggior parte trasportate di tempo in tempo à Roma ; e si sparsero per tutta l'Italia, e non_>
poche si veggono in Roma nel Campidoglio, e ne'lludìj particolari, & in Napoli nello sludio de
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